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La chirurgia bariatrica serve per la bilancia, i reni e i vasi

Lo dimostra questo studio condotto su 25 soggetti sottoposti a bypass. Un’ecografia renale e una delle carotidi consentono di prevedere quali pazienti trarranno i maggior benefici sui reni e sui vasi dall’intervento
di Maria Rita Montebelli domenica 14 ottobre 2018

3' di lettura

L’obesità determina, anche nei soggetti altrimenti sani, uno stato peculiare della funzione renale, caratterizzato da aumento del volume glomerulare, perdita di nefroni ed iperfiltrazione. La chirurgia bariatrica ha effetti benefici sul filtrato glomerulare (GFR); tuttavia, i dati sinora disponibili sono basati esclusivamente sulla stima di tale parametro mediante formule basate sulla creatinina, di uso comune nella pratica clinica. Nella valutazione dell’emodinamica sistemica e delle sue ricadute sulla funzione renale, risulta interessante l’utilizzo di alcuni parametri ecografici, quali il Renal resistive index (RRI), il Dynamic renal resistive index (DRIN), e la valutazione del grasso peri e pararenale, che negli ultimi anni si sono confermati validi biomarcatori di danno renale in molte malattie croniche. Molto utile appare anche lo studio funzionale della parete vascolare, condotto con metodiche non invasive e riproducibili, atte a predire variazioni della struttura vascolare e dell’emodinamica ancor prima che esse risultino evidenti con l’ecografia, permettendo di comprendere i meccanismi alla base dello sviluppo dell’aterosclerosi e della malattia cardiovascolare in numerose patologie, compresa l’obesità. Obiettivi dello studio. Valutare l’effetto della chirurgia bariatrica sul GFR e sul flusso plasmatico renale (RPF), misurati con tecniche gold standard, in soggetti non diabetici con obesità severa, e ricercare - attraverso metodiche non invasive - i possibili predittori di un miglioramento della funzione renale. Metodologia di ricerca. Lo studio è stato condotto su 25 soggetti affetti da obesità severa afferenti ai nostri ambulatori per una valutazione internistica pre-intervento di bypass gastrico. Essi sono stati sottoposti, al basale e ad un anno dall’intervento, a valutazione clinica completa, esami ematochimici di routine, misura del GFR mediante clearance dello ioexolo e del RPF mediante I-orto-iodo-ippurato (in collaborazione con la UO di Medicina Nucleare della Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana). Le valutazioni vascolari ed ecografiche carotidee e renali sono state eseguite c/o la UO Medicina 1° Universitaria della AOUP. Risultati. Come atteso, dopo un anno dall’intervento si osservava una riduzione significativa (circa il 30 per cento) del peso corporeo. Nonostante non vi fosse differenza nei livelli di creatinina plasmatica, il mGFR indicizzato per la superficie corporea aumentava, il RRI ed il grasso peri e pararenale si riducevano, il RPF si manteneva stabile. Si sono osservati significativi miglioramenti anche nella funzione endoteliale e in alcuni indici di funzione vascolare. Tale miglioramento della funzione renale era predetto da alcuni semplici parametri clinici, quali la giovane età, il sesso maschile, una più bassa glicemia a digiuno, un più basso RRI e un minor diametro carotideo. Ricadute pratiche. La misura reale del filtrato glomerulare è costosa e scarsamente applicata nella pratica clinica. Questo studio dimostra come, attraverso tecniche non invasive, di cui alcune largamente usate nella pratica clinica (ecografia renale e carotidea), altre ancora poco utilizzate nella quotidianità, ma ampiamente validate e attive in numerosi centri italiani, sia possibile predire quali pazienti trarranno maggiori benefici, in termini di salute renale e vascolare, dalla chirurgia bariatrica. I nostri risultati suggeriscono che soggetti obesi 'metabolicamente giovani' e con 'arterie sane', ovvero con un miglior profilo glicometabolico e con minor compromissione vascolare, possano trarre i maggiori vantaggi, sottolineando l’importanza di un intervento terapeutico precoce. "E’ noto che l’obesità compromette la funzionalità renale indipendentemente dalle comorbidità ad essa associate (ad esempio diabete ed ipertensione) - commenta Livia Giannini dell'Università di Pisa, una dei giovani ricercatori italiani presenti all’Easd grazie ad un travel grant della Società Italiana di Diabetologia SID -  I dati sinora disponibili sull’effetto della chirurgia bariatrica sul rene riguardavano soggetti con malattia renale cronica e presenza di altre comorbidità, quali il diabete; inoltre, i periodi di osservazione erano più brevi. Questo studio dimostra che giovani obesi in buone condizioni generali traggono ampi benefici dal trattamento chirurgico della loro condizione, e che alcuni semplici parametri clinici possono predire tali benefici". Renal resistive index predicts post-bariatric surgery renal outcome in severely obese non diabetic individuals Autori: L. Giannini, M. Seghieri, E. Santini, F. Parolini, S. Taddei, R. Bruno, A. Solini; University of Pisa, Pisa, ltaly.

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DIABETE
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I-ORTO-IODO-IPPURATO
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