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Olio, la tragedia italiana: "Scorte per soli 4 mesi, poi...". La truffa in tavola: cosa mangiamo ogni giorno

Ventura Cigno
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"Occorre difendere l'olio extravergine italiano nell'ambito dei negoziati internazionali e contro le frodi del prodotto straniero spacciato per italiano". Queste le parole del presidente di Coldiretti Ettore Prandini durante il Salva Made in Italy, la manifestazione organizzata in Piazza Montecitorio. E in effetti il quadro che emerge sull'olio italiano è piuttosto grave: la produzione media a livello nazionale si è abbassata del 57%. Un minimo storico, che non si registrava da 25 anni, la cui principale causa è da additare alla Xylella. Per questo, spesso, ci troviamo difronte a una grande truffa: quello che i consumatori pensano sia olio italiano è in realtà straniero, soprattutto tunisino. È quanto emerge dall'allarme lanciato oggi dall'Associazione che, insieme alle proteste dei pastori sardi, è scesa in campo in difesa dell'olio Made in Italy. In particolare, è la Puglia la regione d'Italia che sta accusando il calo più basso nella produzione. La Xylella e le gelate dello scorso anno, infatti, hanno segnato per la regione del Mezzogiorno una flessione del 65%. Le ripercussioni si fanno sentire soprattutto sui prezzi dell'olio, aumentato del 31%. Ad avvantaggiarsi della situazione, invece, è l'olio estero, soprattutto quello proveniente dalla Tunisia che ha registrato un aumento nelle importazioni di oltre il 150%. Si tratta di un bilancio gravissimo per l'economia oleria italiana, anche perché entro il primo quadrimestre del 2019 è previsto anche l'esaurimento delle scorte. Il calo della produzione dovuto al rigore del freddo e alla Xylella ha costretto più di 100 mila operai a rinunciare al proprio lavoro e ha comportato un danno di 1.2 miliardi a tutto il comparto. Senza provvedimenti risolutivi tempestivi, dunque, rischia di crollare del tutto una delle ricchezze economiche e ambientali più importanti della penisola.

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