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Variante Omicron, lo strano sintomo che colpisce alla gola: come riconoscere il contagio della nuova mutazione

La variante Omicron è comparsa ormai da qualche giorno, scatenando panico e allarme generali. In ogni caso, prima di preoccuparsi, è necessario aspettare gli studi su questa mutazione. Per ora, infatti, sappiamo che "non ci sono stati decessi riconducibili a Omicron". Questa importante notizia è stata annunciata dall'Organizzazione mondiale della Sanità, la quale però ha poi specificato che "resta da determinare quanto sia pericolosa e contagiosa". 

 

 

 

Per quanto riguarda i sintomi, invece, pare che sia in Europa che in Sudafrica - dove la variante è stata isolata per la prima volta - i sintomi riscontrati nei positivi alla Omicron siano molto più lievi di quelli osservati invece nei pazienti colpiti da altre varianti, Delta in testa. Stando a quanto visto finora, come riporta il Giorno, il sintomo più intenso sarebbe una forte spossatezza, accompagnata da dolori muscolari e ossei. Talvolta potrebbero esserci anche un mal di testa di media intensità e la sensazione di gola irritata. Il prurito alla gola, tra l'altro, è un sintomo che non compare in chi è stato contagiato dalla Delta. Assenti, invece, le manifestazioni più severe dell'infezione, come febbre, difficoltà di respirazione, forte mal di gola, perdita di gusto e olfatto, alterazione della saturazione dell’ossigeno nel sangue, compromissione polmonare.

 

 

 

"I casi iniziali di infezione riguardano studenti universitari, persone giovani che tendono ad avere una malattia più lieve ma per capire il livello di gravità dell’infezione causata da Omicron servirà più tempo", ha fatto sapere l'Istituto superiore di Sanità. Non solo la pericolosità, comunque. Resta da accertare anche la contagiosità della nuova variante: "Non è ancora chiaro se sia più trasmissibile rispetto alle altre, inclusa la Delta - ha proseguito l'Iss -. È stato segnalato che il numero di persone positive è cresciuto in Sudafrica, dove sta circolando questa variante, ma sono in corso studi epidemiologici per capire se la causa sia appunto la Omicron o se altri fattori possano avere influenzato la circolazione del virus".