Interventi 'intensivi' sugli stili di vita e sul regime alimentare di un gruppo di pazienti negli stadi iniziali del morbo di Alzheimer o di vari tipi di demenze, hanno stabilizzato il declino mentale o migliorato le loro capacità cognitive ed esecutive nell'83% dei casi. Senza che fosse necessario alcun intervento farmacologico. Ad aggiornare i risultati di uno studio di lungo termine sugli effetti di cambiamenti comportamentali drastici in pazienti nelle prime fasi dell' Alzheimer è stato Dean Ornish, medico nutrizionista dell'università di California a San Francisco, noto per aver introdotto la ' dieta Ornish ' per la prevenzione ed il trattamento delle malattie cardiache.
Il rapporto pubblicato su 'Alzheimer's Research & Therapy', specifica i risultati ottenuti su un campione di pazienti divisi in due gruppi: uno di controllo che ha continuato a nutrirsi e vivere come sempre, l' altro sottoposto ad un nuovo regime di vita regolato e strutturato sull'aderenza ad una dieta integrale e vegetariana, allo svolgimento di attività fisiche e psicologiche per tenere sotto controllo lo stress, e alla partecipazione a gruppi di supporto e meditazione. Dopo 40 settimane, il gruppo sottoposto ai cambiamenti intensivi ha mostrato un miglioramento nelle capacità di ragionamento e funzionale o una stabilizzazione: nel dettaglio, il 46% dei partecipanti ha recuperato capacità di giudizio, di organizzazione e memoria.
Alzheimer, perché i tassisti si salvano dalla malattia
I black cab di Londra. Le macchine gialle di New York. Quelle bianche di Milano. Ma anche le ambulanze, che sono pi&ugra...Alcuni di loro hanno ricominciato a leggere, ad occuparsi delle proprie finanze e dell'igiene quotidiana. Il 37,5% non è peggiorato in alcun modo. Nel gruppo di controllo, nello stesso arco di tempo, il 68% dei pazienti è peggiorato, e nessuno è migliorato. "Il nostro studio dimostra che interventi intensivi possono riuscire persino a far regredire i danni del morbo e delle demenze ", ha detto Ornish.