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Per l’intestino irritabile arriva in Italia 'linaclotide'

Il primo farmaco approvato dalla Commissione Europea per il trattamento sintomatico della sindrome dell’intestino irritabile con costipazione da moderata a severa
di Maria Rita Montebelli domenica 15 giugno 2014

3' di lettura

La sindrome dell’intestino irritabile con costipazione è un disordine funzionale, questo significa che non può essere rilevato da analisi di laboratorio o di imaging, in quanto non sono note cause biochimiche né diversità della struttura del tratto gastrointestinale, l’anomalia è invece nella sua funzionalità. Probabilmente l’origine di questa sindrome va ricercata in un’alterazione nella contrazione muscolare del colon, in una maggiore sensibilità nel tratto gastrointestinale o in un problema di comunicazione tra cervello e intestino. Questa assenza di esami obiettivi, con l’errata convinzione che il medico non possa aiutare o capire, e l’imbarazzo nell’affrontare certi argomenti, sono le principali cause di riluttanza nel rivolgersi allo specialista: si stima che oltre la metà dei pazienti con questo disturbo consideri negativo il rapporto con il proprio dottore. Ma la diagnosi può essere fatta in modo semplice e permette di poter attuare una strategia terapeutica che può significativamente migliorare la qualità di vita di chi convive con questo disordine. I sintomi. Le manifestazioni che devono far suonare il campanello d’allarme sono diverse: stipsi ricorrente, che può essere tale da consentire l’evacuazione solo dopo uso di lassativi o clisteri, accompagnata da meteorismo, pancia gonfia e una frequente percezione di dolore addominale, localizzato più comunemente a sinistra, specie dopo il pasto. È quindi consigliabile consultare un medico quando: • il dolore e gonfiore addominale sono fonte di disagio e stress per almeno tre giorni al mese negli ultimi 90 giorni • il dolore migliora dopo l’evacuazione e/o aumenta quando cambia la consistenza delle feci (troppo dure o morbide) e la frequenza con cui avvengono i movimenti intestinali • una volta su quattro non si riesce a defecare in maniera completa, e/o si hanno feci dure • l’espletamento delle proprie funzioni corporali avviene meno di tre volte alla settimana. Le terapie. Le attuali strategie di cura per la sindrome dell’intestino irritabile con costipazione erano finora mirate al trattamento dei singoli sintomi. «La nuova classe terapeutica – spiega il dottor Alberto Lecchi, senior medical advisor di Almirall – è invece indicata specificamente per questo disordine e agisce contemporaneamente su più fronti, riducendo il dolore addominale e i sintomi correlati alla costipazione. Quindi con questa nuova terapia il paziente non dovrà più ricorrere a diversi farmaci per controllare i propri problemi, sarà sufficiente prendere una capsula al giorno a base di linaclotide, mezz’ora prima di colazione». «Il meccanismo d’azione è innovativo e duplice» continua il dottor Lecchi. «Linaclotide da un lato induce all’interno dell’intestino un aumento del fluido e l’accelerazione del transito, migliorando la consistenza delle feci e sveltendo il loro passaggio attraverso il colon, dall’altro ha un’azione antidolorifica. La riduzione del dolore viscerale si osserva fino dalla prima settimana di trattamento e viene mantenuta per tutta la durata della terapia». Gli studi clinici indicano una sua diminuzione del 47%, mentre il gonfiore scende del 40% e la frequenza di evacuazione aumenta da 2,8 a 5,5 volte alla settimana. Infine la nuova molecola agisce solo nella zona interessata, e non nel resto del corpo, mostrando un buon profilo di sicurezza e tollerabilità. «Il lancio di questo farmaco è ricco di aspettative, grazie all’innovatività e all’unicità del farmaco» conclude Javier Garcìa Sanchis, amministratore delegato della filiale italiana di Almirall. (PAOLA GREGORI)  

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Sindrome dell’intestino irritabile
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