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"Aumenti fino al 30% e penalizzata l'energia verde", al via petizione contro riforma tariffe

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Roma, 22 dic. - (AdnKronos) - Aumenti anche del 30% l'anno per la maggior parte delle famiglie italiane e penalizzazione di chi è più attento al risparmio energetico. E' l'accusa di ambientalisti e consumatori che lanciano una petizione al ministero dello Sviluppo Economico e all'Autorità per l'Energia, il Gas e per il Servizio Idrico (Aeegsi) per fermare la riforma delle bollette elettriche approvata il 2 dicembre scorso e in vigore dal prossimo anno. Dal 2016 - sottolineano Italia Solare, Progressi, Legambiente, Kyoto Club, Codici e Adusbef - anziché pagare come ora in proporzione ai consumi effettivi gli italiani pagheranno una quota fissa, a vantaggio di chi consuma di più e a svantaggio di chi risparmia energia e usa le fonti rinnovabili, in particolare il fotovoltaico. Si stima - dicono le associazioni . che le bollette per la maggioranza delle famiglie saliranno del 10-30% su base annua: oltre 1,5 miliardi di euro all'anno in più sulla bolletta degli utenti domestici, che andranno ai distributori e ai grossisti di energia elettrica. Inoltre la riforma penalizzerà tutti operatori della green economy, i produttori di energia da rinnovabili, i proprietari di impianti fotovoltaici, sostenitori dell'energia solare e in generale tutti coloro che credono che il fotovoltaico possa rivoluzionare il mondo dell'energia. "C'è un'evidente contraddizione tra gli obiettivi fissati alla COP21 di Parigi, in cui i governi si sono impegnati a ridurre le emissioni e a investire in energie rinnovabili, e la riforma dell'Autorità che invece penalizza l'economia verde e il risparmio energetico", afferma Vittorio Longhi, direttore di Progressi. La campagna fa seguito ai due esposti, già presentati da Italia Solare, Legambiente, Kyoto Club, Codici e Adusbef, Wwf e Greenpeace al Garante della Concorrenza e alla Commissione europea, finora senza risposta. "Nonostante i tentativi di dialogo delle associazioni per negoziare con Aeegsi una riforma che supportasse realmente tutti gli utenti - attaccano le associazioni - la decisione dell'Autorità di fatto penalizza l'efficienza energetica favorendo l'utilizzo delle fonti fossili e portando benefici economici solamente ai distributori e grossisti di energia elettrica".

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