Roma, 3 mag. (Adnkronos/Ign) - L'Etna patrimonio dell'Unesco. Il vulcano attivo più alto d'Europa sarà proclamato a giugno patrimonio dell'Unesco a Phnom Penh, in Cambogia, in occasione della 37a sessione del Comitato del patrimonio mondiale, alla presenza dei rappresentanti di oltre 180 Paesi. Lo ha reso noto il ministero degli Affari esteri. Un risultato importante che riconosce l'unicità del patrimonio naturale italiano, il valore delle politiche nazionali di conservazione e il lavoro svolto negli ultimi anni dal Parco dell'Etna e dal ministero dell'Ambiente, che ha patrocinato la candidatura del Monte Etna a gennaio 2012. La Iucn, Unione internazionale per la conservazione della natura, agenzia incaricata di esaminare le proposte di iscrizione alla World heritage list - ha riconosciuto l'importanza scientifica ed educativa, l'eccezionale attività eruttiva nonché l'ultra-millenaria notorietà del vulcano, icona del Mediterraneo, valutando l'Etna come esempio particolarmente significativo delle grandi ere della storia della terra e dei processi geologici in corso, senza dimenticare il legame del vulcano con la cultura immortale, la storia e la mitologia. "Il patrimonio mondiale (19,237 ettari) 'di eccezionale valore universale', come si legge nella nota, comprende le aree a maggior protezione e di maggior rilevanza scientifica del monte Etna, situato all'interno del Parco regionale dell'Etna", ha affermato il ministro dell'Ambiente Andrea Orlando, che ha aggiunto: "E' un traguardo significativo per l'Italia. Il riconoscimento Unesco è un'opportunità per il nostro Paese per coniugare la tutela dell'ambiente con la valorizzazione del territorio, investendo così nello sviluppo sostenibile, la strada che dobbiamo percorrere". "E' un traguardo importante che conferma a livello universale il valore scientifico e naturalistico del vulcano più grande d'Europa, simbolo dell'Italia nel mondo e grande attrazione nel panorama del turismo natura" ha commentato Legambiente in una nota. "Un riconoscimento che si aggiunge a quelli già ottenuti in precedenza, da ultimo quello delle Dolomiti, che - rileva l'associazione ambientalista - mette in luce l'Italia e il suo grande patrimonio naturalistico, culturale e storico che necessita, però, di una maggiore tutela, salvaguardia e corretta gestione. Investire sui simboli naturalistici, le aree protette e i parchi significa puntare su una risorsa di cui la nostra Penisola è leader in Europa e rilanciare l'economia del Paese".