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Pd e Pdl d'accordo: aumentare di 6 euro il canone Rai

Emendamento bipartisan alla legge di stabilità per finanziare il fondo di sostegno all'emittenza locale. Ecco quanto pagheremo a gennaio

Matteo Legnani
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Quando si tratta di portare altri quattrini nel portafogli della politica o di spillare soldi agli italiani, le larghe intese funzionano eccome. Prova ne è l'accordo raggiunto tra Pd e Pdl per Aumentare il canone della Rai di 6 euro a partire dal 1 Gennaio del 2014 "al fine - si legge - di assicurare le risorse spettanti all'emittenza radiotelevisiva locale". E' quanto propongono in diversi emendamenti 'fotocopia' alla legge di stabilita' alcuni senatori del Pdl e del Pd. Le risorse, spiega la proposta bipartisan, dovranno affluire "ad un apposito Fondo di sostegno economico all'emittenza televisiva locale costituito presso il ministero dello Sviluppo economico, nel quale sono riversate le somme gia' previste a bilancio".  Introdotto con regio decreto nel 1938 (quando la tv ancora non c'era), il canone d'abbonamento televisivo o canone Rai ammontava lo scorso gennaio (per l'anno 2013) a 113,5 euro. Nel 1954 (primo anno delle trasmissioni televisive nel Belpaese) ammontava a 15.000 lire e da allora è andato sempre aumentando: nel 1990 ammontava a 120.000 lire, diventate 176.000 nel 2000 e, con l'introduzione della moneta unica 93,80 euro nel 2002. Negli ultimi vent'anni, gli aumenti più significativi anno su anno ci sono stati nei primi '90 e poi tra il 2002 e il 2003, con uno scatto del 3,5%. Negli ultimi anni, invece, l'aumento è stato contenuto sotto il 2%, risultando così inferiore alla crescita dell'inflazione. Se la proposta avanzata da Pd e Pdl andasse in posrto, l'ammontare del canone da pagare tra un paio di mesi sfiorerebbe però i 120 euro, con una crescita percentuale sul 2013 superiore al 5%. 

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