Stavolta in tv Panariello non ride. Piange. Apre il cuore. Si commuove quando riavvolge il nastro dei ricordi. “Mi avevano detto che venire da te significava spendere qualche lacrimuccia”, dice alla Venier. Il comico toscano ripercorre la propria vita raccontando le difficoltà dell’infanzia. Panariello è stato abbandonato alla nascita e cresciuto dai nonni, è probabile che il suo padre naturale non abbia mai saputo della sua esistenza. “Mio padre non lo sa, visto che con il mio successo sono spuntati come funghi anche i parenti, e quindi credo che se lui lo sapesse si sarebbe fatto vivo”, assicura Panariello. Ma le lacrime fiume a “Domenica in” scendono quando va in onda la clip sul monologo che Giorgio dedica a suo padre mai conosciuto. “Eh sì, pensa che avendolo provato mi sono emozionato poco a farlo là... figurati se mi devo emozionare proprio oggi qui”, racconta alla Venier. Che dice: “Ho voluto lasciarlo andare tutto…”. Lui risponde: “Hai fatto benissimo, ci speravo perché tagliare questi monologhi sai… vederlo da esterno è stata una bella botta”. Poi l’abbraccio. Interminabile. E la commozione. di Francesco Fredella