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A Pisa in scena Il Ghetto di Colombini: la lirica incontra il dramma della Shoah

di Giulio Bucchi sabato 22 novembre 2014

2' di lettura

Fiore all'occhiello della Stagione Lirica pisana, ha debuttato sabato sera 22 novembre alle 20.30 al Teatro Verdi di Pisa, in prima esecuzione mondiale, Il Ghetto - Varsavia 1943 (seconda recita domenica 23 alle ore 16). Creazione del compositore milanese Giancarlo Colombini, scomparso a 84 anni il 23 gennaio 1991, in collaborazione con il librettista Dino Borlone, Il Ghetto è l'unica opera lirica che tratti della Shoah e in particolare degli ultimi momenti della Resistenza degli ebrei polacchi a Varsavia nel 1943. La vicenda - Musica travolgente, cupa, penetrante, ma anche passionale ed estatica, in un flusso senza soluzione di continuità, di estrema purezza stilistica, il lavoro fu segnalato e premiato dal Maestro Herbert von Karajan con Targa d'argento, nel 1970, al Concorso Internazionale "Guido Valcarenghi". Sul podio il Maestro Gianluca Martinenghi, direttore di grandi capacità e affidabilità, mentre la regia è affidata all'ungherese Ferenc Anger, direttore artistico del Teatro dell'Opera di Budapest. La vicenda è ambientata a Varsavia tra il pomeriggio del 15 maggio e l'alba del 16 maggio 1943, giorno in cui il capo della polizia tedesca Stroop annunciò l'avvenuta distruzione del Ghetto. Sono gli ultimi momenti della resistenza ebraica a Varsavia. In una cucina sventrata dalla guerra,otto persone (Sara e Marek col piccolo Michele, Justa e Isacco, Feri – membro della polizia ebraica del Ghetto – e il vecchio Samuele, padre di Justa e Feri) vivono le loro ultime ore, mentre fuori, in una piazza ormai spettrale, uomini, donne e bambini si muovono come ombre, tragici bersagli della barbara violenza delle SS. Il cast - Tutto si fa estremo: la paura, la fame, il tradimento, la follia, l'amore, la volontà di fuga, e, al contrario, la ferma determinazione a restare per combattere e morire con dignità, perché non si dica che "siamo morti come cani", e per dire al mondo che "un uomo è un uomo". Il cast vede il tenore Gianni Mongiardino e il soprano Marina Shevchenko rispettivamente nei ruoli di Isacco e di Justa, il baritono Italo Proferisce e il mezzo soprano Laura Brioli nei ruoli di Marek e di Sara, il basso Veio Torcigliani è Samuele, il tenore Gianni Coletta è Feri. Completano il cast i tenori Antonio Pannunzio, Vladimir Reutov e il baritono Francesco Baiocchi.

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