il faro

Raffaella Carrà, Flavio Insinna si commuove: "Dove ho avuto il piacere di vederla", un ricordo personalissimo

Francesco Fredella

"Tutti quelli che vogliono fare questo mestiere dovrebbero imparare dalla Carrà. Ho avuto il piacere di vederla in sala prove. Per noi resterà un faro": con un filo di voce, commosso più che mai, Flavio Insinna interviene al Tg1 durante la maratona che segue il feretro di Raffaella Carrà nei luoghi simbolo della sua carriera. C'è il passaggio in via Teulada, poi il teatro delle Vittorie e viale Mazzini dove arrivano anche i vertici dell'azienda: da Salini (amministratore delegato) ai direttori delle tre Reti.

 



Ad accompagnare il feretro nel lungo percorso capitolino c'è anche Sergio Japino, storico compagno della Carrà e anche collega per molti anni. Il feretro attraversa una Capitale rovente, ma piena di turisti. Arriva in Campidoglio dove sarà allestita la camera ardente prima dei funerali di venerdì. Una bara semplice, di legno grezzo, come si può notare dalle immagini e come lei stessa aveva chiesto. Poi la cremazione, che avverrà nei prossimi giorni.

 



Intanto non mancano i momenti di commozione legati ai tanti personaggi che l'hanno conosciuta. Cristiano Malgioglio, uno fra tutti, l'aveva sentita un mese fa. "La sua telefonata è stata un addio, ma non l'avevo capito", racconta. "Non ricordo cosa le dissi, l’avevo salutata e lei aveva riso come sempre. A un certo punto aggiunse: ”Ti prego Cristiano, quando arrivi tu la televisione cambia colore, non cambiare mai’. Allora non capii cosa volesse dirmi, non mi aveva mai parlato così, ma ora so che quello era un messaggio di amore, di addio per me. Ogni volta che ci ripenso mi commuovo. Raffaella era un’artista completa, sapeva fare tutto: stare in scena, ballare, cantare, recitare donne. Un po’ come Loretta Goggi e Rita Pavone. Era una donna forte che ha sacrificato la sua vita personale per il lavoro. Oggi non solo la stampa italiana ma anche quella estera parlano della scomparsa della Carrà e questo non è mai avvenuto per nessuno". E poi quell'ultima cena. "Ne aveva preparato una per me, è stata meravigliosa. Le raccontai tante cose e abbiamo riso come matti. Raffaella con me si divertiva molto, aveva il dono della risata. A casa era una donna normalissima, non era la star che tutti conosciamo. Era la persona più semplice che potesse esistere".