Il regista

Costanzo, la confessione di Pupi Avati: "Ultimamente era più amaro"

"Mi addolora ricordare che negli ultimi tempi l’ho sentito molto cambiato": Pupi Avati ha parlato del suo amico Maurizio Costanzo in un'intervista al Messaggero. Il regista ha rivelato che lui e il giornalista continuavano a sentirsi. E proprio nell'ultimo periodo lui avrebbe notato un cambiamento: "Stare con lui era sempre stata una festa, ma l’uomo propositivo ed estremamente ironico che conoscevo ultimamente esprimeva un senso di amarezza. Aveva perso la capacità di auto-illudersi". 

 

 

 

"Maurizio dava l’impressione di aver rinunciato ai sogni, agli scherzi, alla goliardia che lo avevano contraddistinto in gioventù - ha continuato Avati -. Contrariamente a me, che alla mia età sono ancora pronto a mettermi gioco, in lui prevaleva la consapevolezza che non poteva più fare certe cose. In poche parole era diventato adulto. Ma io non potrò mai dimenticare che insieme a lui ho vissuto il periodo più bello della mia vita".

 

 

 

Parlando del loro primo incontro, il regista ha raccontato: "A presentarci, nel 1972, fu Paolo Villaggio che era stato scoperto da Maurizio e avrebbe dovuto girare un film con me. Costanzo voleva conoscermi perché intendeva lavorare nel cinema. Diventammo subito amici. Lui poi ci introdusse alla Rai e mio fratello Antonio gli presentò Alberto Silvestri che sarebbe diventato il principale autore del suo Show". Alla domanda sul perché lui non sia mai andato come ospite al Maurizio Costanzo Show, Avati ha risposto: "Lui e io ci conoscevamo troppo bene, la nostra intimità era così profonda che lui non avrebbe avuto molto da chiedermi".