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Andrea Bocelli, lo sfogo di Aleandro Baldi: "Due cantanti ciechi sono troppi, la differenza tra me e lui"

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Per qualche tempo Aleandro Baldi e il coetaneo Andrea Bocelli sono stati in qualche modo rivali. Poi, siccome "due cantanti ciechi erano troppi", l'hanno fatta spuntare al tenore, arrivato alla grande ribalta nazionale per ultimo. 

Entrambi toscani, ma con un destino differente. Da star "vintage" quasi esclusivamente legata al Festival di Sanremo quello di Baldi, l'autore del mitico tormentone Non Amarmi, brano cult del 1992. Da superstar internazionale, forse il cantante italiano più famoso nel mondo, quello di Boocelli. 

"Avevo una casa discografica un po' più ostile nei miei confronti", è lo sfogo di Baldi in una intervista a La Verità. Bocelli invece "aveva persone come Caterina Caselli e Tony Renis che credevano in lui e l’hanno fatto andare all’estero", da dove, poi, è partito uno straordinario successo. Così, prosegue Baldi, "in Italia si arrogarono di dire che il cantante non vedente per eccellenza è lui. Io all’estero, purtroppo non sono andato".

 

 

 

L'ascesa incontenibile di Bocelli, anche grazie a un brano epico come Con te partirò, ha più o meno direttamente condizionato la carriera di Baldi: "La commissione di Sanremo deduceva questo. Noi, a Sanremo, vorremmo Bocelli. Aleandro non ha fatto successo nel mondo. E quindi non lo vorremmo". "Purtroppo - conclude con amarezza - in Italia non siamo ancora maturi. La gente ha sempre bisogno di un solo leader e in quel momento, avendo fatto successo all’estero, il leader tra i non vedenti era lui. Si può dire quel che si vuole, ma è così".

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