Cerca
Cerca
+

Avetrana, la serie tv parte malissimo: ecco l'agghiacciante locandina

Alessandra Menzani
  • a
  • a
  • a

Non si può giudicare un’opera da una copertina, è vero. Ma la copertina è come un biglietto da visita, come un abito che può essere giusto o fuori luogo: se sbagli quello è difficile dare una buona impressione. E la locandina della fiction su Avetrana non promette bene. Anzi. Forse è fatta con l’IA, forse gli effetti speciali sono esagerati, forse è troppo patinata, ma ha qualcosa di cringe, grottesco, sembra una serie dei fratelli Coen con personaggi tra il tragico e il comico come Fargo. Il sottotitolo Qui non è Hollywood paradossalmente fa pensare proprio a Hollywood, a qualcosa di artefatto, fake. L’espressione crucciata di Zì Michele, ovviamente col cappello, i microfoni puntati in faccia ai protagonisti della morbosa vicenda, il volto di Cosima Serrano uguale all’originale grazie al trucco e alla performance di Vanessa Scalera. C’è qualcosa di strano, chi guarda questa locandina viene colto da una sensazione sinistra, fastidiosa.

Avetrana - Qui non è Hollywood è la serie di Disney+ sull’omicidio di Sarah Scazzi. Sarà presentata in anteprima alla diciannovesima edizione della Festa del Cinema di Roma. Debutterà il 25 ottobre sulla piattaforma streaming in Italia. Anche le prime immagini del trailer svelano qualcosa: personaggi molto caricaturali, in particolare Sabrina, la cugina, che si vede in uno scontro con Ivano Russo, l’amico conteso. Era l’agosto del 2010 quando Sarah Scazzi fu uccisa. Un delitto consumato in famiglia per cui furono condannate in via definitiva la cugina Sabrina Misseri e la zia Cosima Serrano che però si sono sempre dichiarate innocenti.

 

 

La serie racconta l’imponente risonanza mediatica che lo caratterizzò. In 4 episodi da 60 minuti, ognuno con il punto di vista di uno dei protagonisti della storia, Sarah, Sabrina, Michele e Cosima, Avetrana – Qui non è Hollywood propone un racconto a più voci di uno dei più noti casi di cronaca nera italiana. È il 26 agosto del 2010 quando Sarah, una ragazza di 15 anni, scompare. Tutto il paese è in subbuglio, soprattutto la cugina, Sabrina, che nella sua casa di via Deledda, proprio quel pomeriggio, l’aspettava per andare al mare. Sembra una fuga innocente, ma non lo è. Perché, mentre tutti la cercano, Sarah è già stata inghiottita nel nulla. La troveranno in fondo a un pozzo.

 

 

Diretta dal regista Pippo Mezzapesa, che ne ha scritto anche la sceneggiatura insieme ad Antonella W. Gaeta, Davide Serino, Carmine Gazzanni e Flavia Piccinni, la serie è prodotta da Matteo Rovere, una produzione Groenlandia. Avetrana è interpretata da Vanessa Scalera, già famosa per il ruolo di Imma Tataranni su Raiuno, nel ruolo di Cosima Misseri, Paolo De Vita in quello di Michele Misseri, Giulia Perulli nei panni di Sabrina Misseri, Imma Villa in quelli di Concetta Serrano, Federica Pala nel ruolo di Sarah Scazzi; Anna Ferzetti (che nella vita è la moglie di Pierfrancesco Favino) è invece la giornalista Daniela, Giancarlo Commare è Ivano e Antonio Gerardi interpreta il Maresciallo Persichella. Magari è anche una serie ben fatta, ci mancherebbe, ma l’estetica della locandina non è delle migliori.

Anche la scelta della musica crea un effetto di spettacolarizzazione eccessiva: Marracash è autore e interprete di La Banalità del Male. Il brano nasce dalla collaborazione tra Marracash e il produttore Marz, che ne ha creato la musica. La serie è basata sul libro Sarah la ragazza di Avetrana, scritto da Carmine Gazzanni e Flavia Piccinni ed edito da Fandango Libri.

 

Dai blog