Assume contorni sempre più clamorosi la vicenda (piccante) delle corna di Raoul Bova. Nella storiaccia sollevata da Fabrizio Corona ora entra come protagonista anche Anna Maria Rita Bernardini de Pace. Non solo come avvocato difensore dell'ex genero (e già questa è una sorpresa, visto l'addio polemico dell'attore a Chiara Giordano, figlia della celebre divorzista che in quei giorni vide pubblicato un suo commento sul "genero degenero" che fece scalpore), ma direttamente come parte in causa.
La Bernardini de Pace, infatti, ha deciso di querelare a sua volta lo stesso Corona, accusandolo di aver pubblicato una presunta telefonata in cui si chiedono informazioni sul caso dell'attore. Un audio, quello pubblicato dall'ex re dei paparazzi che per primo ha diffuso i messaggi privati inviati da Bova alla amante, la giovane modella Martina Ceretti, che secondo la legale sarebbe falso.
Un altro fronte per Corona, dunque, qltre all'esposto di Bova al Garante della privacy per limitare la diffusione di quegli audio compromettenti e oltre ai presunti tentativi di estorsione (ora al vaglio della procura di Roma). Corona aveva senza mezzi termini accusato la Bernardini de Pace di "manovrare il circolino della procura di Roma e dei quotidiani importanti" in difesa di Bova per vendicarsi, "dopo averlo infangato con una vergognosa lettera, della donna che lo ha portato via dalla famiglia". Il riferimento velenoso è a Rocio Munoz Morales, la modella e attrice spagnola compagna di Bova dopo la rottura dalla Giordano e dalla quale l'attore 53enne ha avuto 2 figlie. Un rapporto ormai finito, a causa pare delle scappatelle di Raoul.
"Giusto il giudice di Forum può fare oggi. Un programma finto come lei", le parole sprezzanti sulla Bernardini de Pace, per poi chiedere: "Dichiara, come tutti, che i due si sono lasciati due anni fa. E perché allora tre mesi fa ci chiedeva informazioni?", con tanto di dialogo registrato tra lui e una donna, a suo dire l'avvocato. "Ciò che rileva – si legge nelle righe della querela della Bernardini de Pace – a prescindere dall'identità effettiva della interlocutrice, è che certamente non possa affermarsi come fatto in via surrettizia da Corona che sia stata quest'ultima a chiedere informazioni sul caso Bova". Bernardini De Pace nega di aver chiamato Corona e sostiene che l'audio è stato alterato, parlando di "finale artefatto, con diversi ritagli nella riproduzione". E in ogni caso, si tratterebbe di "insulti gratuiti e notizie false e destituite di fondamento", oltre che screditanti anche a livello personale.