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Venezi, Vessicchio smonta la sinistra: "Prima che dicesse per chi vota, ne parlavano bene"

di Caterina Spinelli sabato 4 ottobre 2025

2' di lettura

A intervenire nella polemica che ha visto protagonista Beatrice Venezi c'è anche Peppe Vessicchio. Il direttore d'orchestra fornisce una sua versione dei fatti in merito a quanto sta accadendo negli ultimi giorni con la protesta dei lavoratori del Teatro La Fenice di Venezia per la nomina della Venezi a direttrice musicale. "Prima che si sapesse per chi votava, ne parlavano tutti bene…", ha detto senza mezzi termini Vessicchio intervistato da Open. La Venezi, infatti, non ha mai nascosto la sua vicinanza al centrodestra. Apriti cielo. 

"Ciò che sembra sia accaduto, totale assenza di concertazione, segnala un evidente cortocircuito tra il governo centrale, quello cittadino e le maestranze artistiche. Diciamo che è saltata la luce. L’unico che paga le conseguenze è il direttore musicale nominato" ha tuonato il direttore d'orchestra prima di aggiungere: "Fino a quando non ha esternato la sua vicinanza ad alcuni movimenti che accompagnano l’attuale governo, ho sentito parlare solo bene di Beatrice Venezi in quanto direttore. Dopo non è stato più così… È una vicenda sgradevole. Per tutti. Per la Venezi, per i titolari dell’orchestra, per il sovrintendente, per la direzione del teatro arrivando fino a coloro che, addetti alla pubblica notizia, sentono di dover sostenere l’una o l’altra parte che si contrappone. Comunque sia è sgradevole. Mi chiedo: sarà accaduto in precedenza che una nomina di questa importanza, dopo un lecito confronto tra le parti sia stata accolta o rigettata? Penso proprio di sì. Perché si è arrivato a questo? Adesso la veemenza delle reciproche accuse, alimentate da un clima sociale già incandescente, sta amplificando la questione rischiando di distorcerne i tratti".

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Ormai veterano del settore, Vessicchio ha spiegato che "i direttori possiamo dividerli in due macro aree: quelli che hanno gli strumenti accademici per indirizzare i professori verso la prescelta lettura critico-interpretativa di un’opera, sinfonica o lirica che sia, e quelli a cui manca o l’una o l’altra cosa. Questi ultimi tendono naturalmente a scomparire perché non valorizzano né le orchestre né i contenuti che suonano. Considerando che Beatrice Venezi, se pur giovane, è da un bel po' che dirige misurandosi anche con partiture complesse, mi sembra evidente che appartenga alla prima macro area. Significa che come direttore sa fare quello che fa". 

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