Una nostra “inviata speciale”, che per contratto deve restare nell’anonimato, è stata tra le fortunate scelte tra migliaia come comparsa de Il Diavolo veste Prada 2, che Meryl Streep e il resto del cast sta girando a Milano, fino al 18 ottobre. La nostra infiltrata è stata scelta perché ha attirato l’attenzione in mezzo alla fila di candidati. Ha partecipato a due giornate, anzi nottate di set, alla Pinacoteca di Brera. La scena era quella della sfilata di alta moda, con super ospite a sorpresa Lady Gaga che ha cantato. Il tutto nel segno di una grande riservatezza: a tutte le comparse, circa settecento, è stato gentilmente ritirato il cellulare, poi restituito alla fine del set, con lo scopo di non diffondere foto o video. Due notti magiche e scintillanti. Il sequel del film cult del 2006 prodotto da 20th Century Studios uscirà a maggio 2026.
Mi sono presentata ai provini per partecipare come comparsa nel Diavolo Veste Prada 2 per gioco. Lo so, dicono tutti così, oppure "sono andata per accompagnare un'amica e poi hanno preso me, non me lo spiego". Sono arrivata alle 11, con le mie Birkenstokke e la borsa della mia mamma anni Settanta, non convintissima, perché ho pensato: in mezzo a tanti giovani agguerriti, influencer, instagrammers, io che vent’anni non ne ho più figuriamoci se vengo presa. La fila era chilometrica davanti allo showroom Riccardo Grassi di Milano. Eravamo più di mille, forse duemila. La mia amica era in ritardo ma le ho detto: corri, prova. Mi guardo in giro, una varietà umana meravigliosa. Arriva la responsabile del casting, un’istituzione in questo campo, come dire l’Anna Wintour dei casting, forse di più: Alessandra Troisi. Lei guarda la folla supplicante: “Ringrazio tutti tantissimo per la presenza. Siete tantissimi, noi del casting passeremo e prenderemo persone direttamente dalla coda. Potete decidere se restare o andare”. Mi guarda e mi dice: “Tu sì”. Come succedeva negli anni Settanta all’ingresso dello Studio 54, dove facevano entrare in base al tuo look, o se eri figo, o se al buttafuori piacevi. Primo step fatto, ce ne era un secondo, ma per me è come se avessi finto”.
Dopo tre settimane mi arriva il messaggio che mi comunica che ero stata ufficialmente presa. Lavoro nel mondo della moda da tanti anni, da qualche tempo ho preso una pausa, immergermi di nuovo in questo universo magico per alcuni fatuo per altri scintillante è stato come andare al luna park. Gente bellissima, una ragazza con gli occhi da fata che arrivava dalla Siberia, giovani dalla Cina, una tizia russa creatrice di gioielli che li aveva tutti addosso, bracciali, anelli, e sembrava un’opera d’arte. Giravamo la scena della sfilata nella Pinacoteca di Brera di brand italiani. Tante signore, come me, erano senza tinta: capelli corti o lunghi ma comunque lasciati naturali, o bianchi o grigi, una scelta che faccio per comodità da anni e che è anche diventata moda (vedi Andie Mc Dowell, Jamie Lee Curtis o la meravigliosa Diane Keaton, sempre avanti, che oggi non c’è più). Che amici pazzi mi sono fatta in 48 ore: gli uomini, devo dire, era più particolari delle donne, uno di loro mi ha suggerito di cercare una agenzia di modelle per comparire nelle pubblicità come modella, appunto, nella categorie donne mature. Quasi quasi seguo il suo consiglio. C’erano tutti: Meryl Streep, Stanley Tucci (che ormai è adottato dall’Italia), Anne Hathaway. Le scene girate sembravano tutte perfette eppure le hanno rifatte dieci volte. I tempi cinematografici sono lunghissimi, era notte, tanti si lamentavano “che palle” “quando finisce?”.
Per me era un sogno. Pagavano cento euro al giorno, io li avrei pagati per esserci. Ero dentro il cinema, una dimensione che non si può spiegare. C’era il caos ma tutto filava liscio. C’era anche Lady Gaga: alla sfilata ha cantato senza cantare. C’erano solo i bassi. Non volevano che uscisse alcuna nota, anteprima, clip, nulla della nuova canzone che sarà il pezzo forte de Il Diavolo Veste Prada 2 che girerà a Milano fino al 18 ottobre), quindi è stato usato questo escamotage. Eppure i telefoni erano stati a tutti requisiti molto gentilmente, riposti in buste con le etichette, riconsegnati alla fine. Sono stati due giorni di set. Non mi sono ancora risvegliata dal sogno.