Le gemelle Kessler avevano preso in considerazione il suicidio assistito da diverso tempo e avevano scelto insieme la data di oggi, 17 novembre, per la loro morte. A spiegare la scomparsa, insieme, delle "gambe della nazione" è un portavoce della Deutsche Gesellschaft fur Humanes Sterben (Dghs, Società tedesca per la morte umana), citato dalla testata Munchner Merkur.
Entrambe erano membri dell'organizzazione da più di sei mesi. La Dghs, con sede a Berlino, è una delle tre associazioni tedesche per il suicidio assistito. Secondo la testata bavarese, un avvocato e un medico hanno condotto con le Kessler dei colloqui preliminari e si sono recati a casa loro proprio oggi a Grunwald, per assisterle. La morte avviene tramite un'infusione endovenosa, che il ricevente deve attivare autonomamente, attraverso la quale fluisce un'alta dose di anestetico barbiturico. Questo provoca un arresto cardiaco e circolatorio in breve tempo. La polizia ha confermato un'indagine a Grunwald, dove le due 89enni vivevano in una villa, ma la squadra omicidi non è stata chiamata sul posto. Le due donne avevano affrontato pubblicamente in passato il tema della loro morte. Identiche e senza figli, le Kessler avevano annunciato in alcune interviste, tra le altre cose, di voler includere organizzazioni benefiche nei loro testamenti ed essere sepolte insieme.
La "dolce morte" in Germania è consentita in base a una sentenza della Corte Costituzionale del 2020 e anche con limiti più ampi rispetto ad altri Paesi. Il 26 febbraio del 2020 la Corte Costituzionale tedesca è infatti intervenuta sulla materia del fine vita stabilendo alcuni criteri generali. Ogni individuo - ha stabilito la magistratura - ha il diritto di autodeterminarsi nella scelta di porre fine alla propria vita e di richiedere aiuto per farlo, a patto che la decisione sia autonoma e responsabile. La libertà di togliersi la vita comprende anche la possibilità di cercare assistenza da terzi. In più la possibilità di togliersi la vita non è ristretta a malati terminali o afflitti da dolori insopportabili ma anche a chi soffre di malattie psichiatriche. In ogni caso in Germania è vietata l’eutanasia attiva, cioè la morte su richiesta. Nessuno può somministrare a una persona gravemente malata un farmaco letale. Questo può comportare una pena fino a cinque anni di carcere.