Sotto accusa

DiMartedì, Sigfrido Ranucci: "Perché mi danno del no-vax". Vaccino e business, altra bomba in studio da Floris

"Per non affrontare i problemi ci dicono che siamo novax: l'Aifa dà ok per terza dose Moderna mentre la casa farmaceutica aveva raccomandato mezza dose, non vengono fatti tamponi e si dovrebbe studiare l'andamento degli anticorpi". Così Sigfrido Ranucci, ospite di DiMartedì condotto da Giovanni Floris in onda sul La7, ritorna a parlare dell'ultima puntata di Report finita sotto le critiche e le polemiche per aver affrontato il tema della vaccinazione e della terza dose. Le parole che hanno scatenato il polverone sono state quelle del conduttore sul fatto che, "è ovvio che la terza dose è il business delle case farmaceutiche”.

 

 


E così chiamato a replicare alle accuse di aver dato voce ai novax, Ranucci si è sottoposto alla fila di domande di Floris che ha rimarcato il fatto che il suo intervento a Report ha messo d'accordo stavolta Pd e Forza Italia: "Un lungo compendio delle più irresponsabili tesi No Vax e no Green Pass", aproposito del titolo della putanta "Non c'è due senza tre" andato in onda lunedì primo novembre. "Sono stati mostrati sedicenti infermieri, irriconoscibili e coperti dall'anonimato come se si trattasse di pentiti di mafia che affermano nel servizio di essersi infettati per responsabilità delle aziende farmaceutiche", l'accusa del Pd che è simile a quella del forzista Andrea Ruggeri: "Mi spiace ascoltare da Report la lagna qualunquista per cui 'il vaccino è il business delle case farmaceutiche'. La trasmissione della Rai dovrebbe esaltare il progresso scientifico e i suoi benefici anziché offrire argomenti agli scettici verso la bontà del vaccino". Ma Ranucci a Floris ha spiegato a Floris che le accuse sono "una manovra di distrazione" contro le tante inchieste di Report.

 

 

Ranucci ha replicato alle critiche argomentando di essere vaccinato addirittura otto volte e ha spiegato anche la genesi di eversione nera di alcuni personaggi legati al movimento cno vax come Roberto Fiore: "Ha avuto legami con Forza Nuova, avevamo scoperto che aveva messo su centro di addestramento militare nazi-fascista in Spagna. Una informativa Digos del '97 diceva che copriva i nazi-fasciti nella latitanza", ha ricordato Ranucci.