Misteri

Piero Angela paranormale: a un anno dalla morte del divulgatore...

Daniele Priori

 

Un anno senza Piero Angela e ancora è come fosse ieri. Anzi, è come se il decano dei giornalisti e papà della divulgazione scientifica in tv non se ne sia mai andato. Sarà anche per questo che la Rai a 365 giorni dalla scomparsa dell’ideatore e conduttore di SuperQuark, trasmissione conclusasi proprio con lui stesso come conduttore, ha deciso – scelta pressoché inedita fino ad oggi– di rivoluzionare ancora una volta il proprio palinsesto in suo onore.

Un omaggio unico e unicamente meritato da lui che alla Rai ha dedicato tutta la vita. Sentendosi egli stesso parte di quel servizio pubblico, come lo intendeva lui. Non mancando neppure del tocco di brio elegante con il quale, ad esempio, amava farsi riprendere al pianoforte, sua passione parallela e sicuramente anche quella compenetrata dalle teorie scientifiche. Perché in fondo il grande insegnamento di Piero Angela è proprio nel fatto che la scienza è davvero in ogni ambito dello scibile umano. E anche sovrumano.

 

Per questo, prima di andare a vedere quali saranno le modifiche ai palinsesti dei canali tradizionali, è ancor più interessante sottolineare come proprio il figlio più giovane di Mamma Rai, il portale streaming RaiPlay, in occasione di questo anniversario e grazie alla collaborazione di RaiTeche, ha reso nuovamente disponibile, quarantacinque anni dopo, lo speciale documentario-inchiesta, davvero ardito, che Piero Angela nel 1978 dedicò alla parapsicologia partendo da una domanda semplice semplice, come era solito fare lui: «Il paranormale esiste oppure no? Se non esiste sarebbe bene saperlo; se invece esiste perché mai non ci sono massicci programmi di ricerca in quella che sarebbe la più grande rivoluzione scientifica dopo Galileo?».

OBIETTIVO RIVOLUZIONARIO
L’indagine si compone di cinque puntate nelle quali Angela si poneva il rivoluzionario obiettivo di analizzare con metodo rigorosamente scientifico le presunte facoltà di medium, veggenti, guaritori, rabdomanti e simili. Un lavoro di preparazione che durò quasi un anno. Per sostenere l’utilità del suo lavoro (ecco che torna la vocazione innata ad essere servizio pubblico) Piero Angela chiese all'ufficio opinioni della Rai una ulteriore indagine necessaria a vagliare la reale fiducia del pubblico su quel particolare tipo di fenomeni, prima e dopo la trasmissione.

 

Lo speciale fu seguito da oltre 6 milioni di ascoltatori e il risultato fu il dimezzamento della credulità popolare sugli argomenti trattati. Se non che, trascorso del tempo, il sondaggio, ulteriormente ripetuto, fece riscontrare che il dato era tornato quello originale. Per cui si può ben pensare, anzi, forse c’è da essere certi che dopo 45 anni e con un Piero Angela presente in streaming il servizio di pubblica utilità, oltre che di memoria, possa sussistere ancora. Sempre su RaiPlay sono inoltre disponibili: l’antologia Angela, le origini, una selezione di servizi e programmi firmati dal giornalista prima di Quark (1981), dalle corrispondenze parigine degli anni ‘50 fino alle alle prime trasmissioni di carattere storico-scientifico degli anni '60 e'70.

MARATONA DEDICATA
Sul digitale terrestre la maratona inizierà proprio con lo scoccare della mezzanotte di oggi su RaiStoria (canale 54) che in Il giorno e la Storia, dalle 00.05, ne ripercorrerà la vita. In mattinata, poi, alle 9.45 Raccontare la scienza ne ricorda la lunga attività, mentre, alle 10.15 vengono riproposti due servizi che Piero Angela, inviato Rai da Parigi, realizzò nel 1961 per la rubrica Controfagotto, di Ugo Gregoretti, e – a seguire – una selezione di servizi per il Tg dal 1955 al 1968, quando Piero Angela fu inviato a Parigi e a Bruxelles.

Alle 13.15, spazio dunque ai reportage sulla guerra per l’indipendenza dell’Algeria (1955-1962) da lui realizzati tra Parigi e Algeri, oltre a una selezione di programmi realizzati tra il 1969 e il 1980 che segnarono il suo esordio come grande divulgatore. Tra questi, alle 17, Prima pagina: otto ore di Waterloo, uno dei primissimi documentari storici firmati Piero Angela, risalente al 1965, a 150 anni dalla battaglia che vide la sconfitta di Napoleone. In prima serata poi l’omaggio si sposterà su RaiUno che riproporrà lo speciale di Ulisse “Piero Angela-Un viaggio lungo una vita” nel quale non mancheranno gli omaggi al Piero musicista da parte di Jovanotti, Stefano Bollani e del maestro Riccardo Muti che racconterà anche la scelta di usare l’Aria sulla quarta corda di Bach per i suoi programmi. Ovvero quella che, da quarant’anni a questa parte, viene riconosciuta e ricordata solo e soltanto come «la sigla di Quark». Miracoli dello spirito di Piero Angela, evidentemente ancora vivissimo nelle menti e nei cuori degli italiani.