Sotto assedio

David Parenzo, ore drammatiche in tv: circondato dagli anti-Israele

Claudio Brigliadori

Sono ore drammatiche per David Parenzo, che vive con comprensibile coinvolgimento l’orrore in cui da sabato è sprofondato Israele. Ospite di Giovanni Floris a DiMartedì, su La7, ha battagliato con Alessandro Di Battista sul tema di Hamas.

 «Mi potete elencare quali sono i diritti dei palestinesi?», domanda l’ex deputato del M5s, oggi penna del Fatto quotidiano. Parenzo interviene: «A Gaza io non ho mai visto una sola manifestazione di palestinesi contro il proprio regime, ho visto invece a Tel Aviv e Gerusalemme la società civile protestare contro Netanyahu, anche pezzi dell’esercito. Tu – dice rivolgendosi a Dibba- oggi scrivi su un giornale dove un autorevole professore ha detto che Netanyahu è un terrorista come Hamas». 

«Per me Netanyahu è un criminale», conferma Di Battista: «Netanyahu ha mille limiti ma è un leader democraticamente eletto che sta difendendo il suo popolo. Vi dovete solo vergognare!». Passa qualche ora e a L’aria che tira, programma che conduce sulla stessa rete, David invita in collegamento Giuseppe Recanelli, giovane membro del Collettivo studentesco Osa-Cambiare rotta, filo-palestinese duro e puro. Secondo il ragazzo, «è semplicistico dire che ci sono i buoni da difendere e i cattivi che son tutti terroristi. La libertà la si conquista con la lotta, noi abbiamo sconfitto il fascismo con le armi». 

 

«Scusi però, la guerra partigiana non era contro i civili», lo corregge Parenzo per poi mostrargli il video della strage al rave. «Non possiamo aspettarci che la realtà non sia fatta di queste cose», è la replica serafica dello studente, che arriva ad ammettere di condividere la logica palestinese della rappresaglia contro gli innocenti, vale a dire il metodo-Hamas. A Parenzo non resta che allargare le braccia: «Non si sente in imbarazzo? Vabbè...».