Si parla del caso Sgarbi da Lilli Gruber a Otto e mezzo, su La7, nella puntata del 5 febbraio. In studio c'è Sigfrido Ranucci che a Report su Rai tre ha mandato in onda diversi servizi contro il sottosegretario alla cultura sulla presunta opera d'arte rubata.
"Sigfrido, ma qualcuno del governo ha ringraziato dato che con la tua inchiesta hai tolto a Meloni l'impaccio? Cominciava a diventare imbarazzante la presenza di Sgarbi", incalza la Gruber mentre Ranucci risponde subito: "Accolgo il silenzio come un segnale di ringraziamento". "Quindi normalmente questo non accade...", ribatte la conduttrice.
Secondo il giornalista Sgarbi rispetto alle dimissioni "ha fatto quasi tutto da solo". E "ora comincerà un'agonia, una lunga trattativa, perché Sgarbi continua a fare Sgarbi". Addirittura secondo Sigfrido Ranucci "Sgarbi starebbe lavorando a un suo simbolo, un suo partito per le Europee".
In una intervista a Il Corriere della Sera Sgarbi ha dichiarato: "L’ho detto e lo confermo, aspetto di consegnare" le mie dimissioni "nelle mani di Giorgia Meloni. Però sia ben chiaro una cosa. Non mi dimetto per il parere dell’Antitrust che è antinomico e contraddittorio. Per adesso comunque è più preciso dire che mi auto-sospendo. Aspetto il giudizio del Tar". Sull’ipotesi di una revoca delle dimissioni, Sgarbi ha quindi smentito: "No, qualsiasi sia l’esito, le dimissioni non le revoco", anche se il pronunciamento dell’Antitrust è "contraddittorio".