"Ha già detto tutto Paolo Mieli". Non ha bisogno di molte parole, Maurizio Gasparri, per spiegare ai telespettatori di L'aria che tira quale sia la situazione politica, non solo in Basilicata.
Ospite di David Parenzo a La7, il senatore di Forza Italia rivendica la coerenza del centrodestra in regione: "La volta scorsa abbiamo scelto un candidato della società civile, Vito Bardi, ex generale della Guardia di finanza che ha iniziato un'altra carriera. Poi abbiamo insistito, io e Tajani, perché sapevamo che c'erano un po' di problemi nel campo altrui, non lo voglio chiamare né rotto né largo né stretto".
In Basilicata Azione, sottolinea Gasparri, ha come esponente l'ex governatore del centrosinistra Pittella. Non è la California, ci sono 500mila elettori e le dinamiche locali sono rilevanti. A sinistra ne hanno candidati uno, due, tre... Oggi Mieli ha scritto un articolo monumentale (sul Corriere della Sera, ndr). Se la prende con l'ex ministro Roberto Speranza perché a un certo punto, da uomo lucano, ha rifiutato di candidarsi perché sta in Serie A e non vuole tornare in Serie B, offendendo la sua regione". Parenzo prende le distanze ma Gasparri continua imperterrito.
"Oggi Mieli dice: quello non vuole tornare in Serie A, quell'altro si arrabbia. Fa un ammonimento al centrosinistra: così non andate da nessuna parte. Bardi è una brava persona e il campo largo l'abbiamo fatto noi, questo è il titolo", commenta il big azzurro con Parenzo che se la ride: "Trasmissione autogestita da Gasparri". L'ex ministro conclude facendo il riepilogo della telenovela lucana di Pd e Movimento 5 Stelle: "Chiorazzo non andava bene. Quell'altro poverino, il medico... Lacerenza ha fatto una dichiarazione straordinaria: 'Mi vogliono candidare, però non posso fare campagna elettorale perché devo operare i miei clienti'. Persona nobile, un medico che antepone i suoi pazienti. Non infierisco, Mieli ha parlato per tutti noi".
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