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Quarta Repubblica e il caso Toti: errori di trascrizione, "bar" diventa "barca"

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Emergono altri errori di trascrizione nelle 9mila pagine di inchiesta sulla Liguria che ha travolto il governatore Giovanni Toti, ora ai domiciliari. Piccoli refusi che però possono stravolgere l'indagine. Dopo il caso "finanziamenti illeciti" che invece erano "leciti", nella deposizione di Roberto Spinelli, vengono fuori altri due clamorosi episodi.

A segnalarli è il programma di Nicola Porro Quarta Repubblica. Arturo Angelo Testa, indagato insieme al fratello nel filone che riguarda i presunti rapporti con un clan siciliano. nega la presunta corruzione elettorale: "Non ho mai avuto rapporti con i mafiosi e non sono mai entrato in Tribunale prima di ora. Il problema è che Cozzani, il capo segreteria di Toti, disse a mio fratello che dal porto arrivavano sempre richieste. E noi gli dicevamo che in caso il curriculum di qualche resino disoccupato glielo potevamo dare". Ma dopo le elezioni "nessuno ha ottenuto un posto di lavoro".

 

 

Ma attenzione, perché nel suo verbale di interrogatorio ci sarebbero due errori di trascrizione: il primo quando dice di aver incontrato Cozzani al "bar", che però diventa "barca". Il secondo errore di trascrizione riguarda l’episodio del cambio di alloggio che sarebbe stato chiesto sulle case popolari di Genova. La motivazione viene trascritta come "c’erano troppi militari" mentre Arturo Testa aveva detto che "c’era troppa umidità". Non proprio la stessa cosa... 

 

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