L’ombra del Santuario della Bozzola alle spalle di Chiara Poggi e della villetta di via Pascoli a Garlasco nella quale la 26enne è stata uccisa il 13 agosto del 2007. Un’ombra lunga, lunghissima, in cui si intrecciano voci incontrollate, gossip di Paese, carte della Procura e suggestioni di una provincia nera. Altroché «Las Vegas della Lomellina», come qualcuno l'aveva definita alludendo agli svaghi segreti dei protagonisti sfiorati dal delitto.
A Zona Bianca, su Rete 4, Giuseppe Brindisi indaga sul luogo sacro. «Leggendo le intercettazioni - spiega il giornalista David Murgia, presidente del GRIS (Gruppo di Ricerca e Informazione Socio-religiosa) - emerge uno scenario complesso. Non c’è solo il ricatto ma anche il motivo satanico. Quando si fa sesso nei cimiteri, nel confessionale per professare un luogo sacro o come quando raccontano i due romeni di aver paura di incontrare il rettore perché il rettore cambiava voce durante i rapporti, aveva una voce quasi disumana. Questo fa pensare che lo sfondo sia satanico. Questo non vuol dire che riguardi il delitto di Chiara Poggi ma racconta uno scenario, questo è lo scenario di fondo che c’è a Garlasco in quegli anni». In studio c’è anche don Maurizio Gronchi, teologo, che sul caso mette i puntini sulle “i”: «Bisogna capire che in questo momento il Santuario della Bozzola ha ripreso una attività spirituale...».
«Ogni mercoledì sera c’è ancora...?», lo interrompe Brindisi: «No, non ci sono più queste messe di guarigione», sottolinea don Gronchi riferendosi alle attività condotte da don Gregorio, che attiravano al Santuario ogni settimana centinaia di fedeli e curiosi, anche da fuori Lombardia.
«Questo non c’è più da quando don Vitali è stato sollevato», prosegue il teologo. «Cosa succede il mercoledì sera?», lo incalza il conduttore. «Ci sono delle celebrazioni normali. Il Santuario è diocesano è affidato alla Congregazione della Sacra Famiglia di Bergamo, il vescovo è il legale rappresentante e c’è una attività spirituale che è pienamente conforme a tutto quello che è la vita cristiana. Togliamo dal Santuario questa ombra che è stata risolta, perché don Gregorio Vitali è stato sollevato dal superiore della Congregazione alla quale appartiene, è in un convento nel quale ci sono delle suore e non può uscire». E sui social, questo dettaglio scatena perfide ironie.