Vi proponiamo "Tele...raccoamando", la rubrica di Klaus Davi sul piccolo schermo
CHI SALE (Lo squalo - Rete4)
Cinquant’anni ma Lo Squalo, pellicola che proiettò il fenomeno Spielberg nella storia del cinema, non li dimostra per nulla. Quando usci il lungometraggio nel giugno 1975 era appena terminata la guerra nel Vietnam che costò la vita a 60mila cittadini americani. L’onda lunga della contestazione studentesca contaminava ancora politica, musica, teatro.
Le interpretazioni sulla trama si sprecavano: era una metafora della guerra o, al contrario, un escamotage per distrarre un’opinione pubblica troppo politicizzata. Qualunque cosa abbiano voluto significare, quei 124 minuti a distanza di mezzo secolo sabato in prime time su Rete 4 hanno incollato al video 635mila spettatori col 5.4% di share, ma picco del 7% nel finale quando la bestia viene fatta esplodere dal protagonista Martin.
Fa specie che tre ore dopo la fine del film Trump abbia dato il la all’attacco dei siti nucleari in Iran. Lo squalo di Spielberg agisce sott’acqua mentre la minaccia nucleare è nascosta nelle viscere di Natanz, Fordow o Isfahar. Sui social i parallelismi si sprecano.