Eccoci ancora qui, nel regno di Pino Insegno, a Reazione a Catena, il game-show in onda su Rai 1, il gioco delle parole e dei loro legami campione in termini di ascolti. La puntata in questione è quella di mercoledì 9 luglio, dove si ripresentano come campionesse in carica Le Pari e Patta, tre sorelle, Stella, Sara e Valentina.
A sfidarle, in questa occasione, ecco I due su tre, tre uomini, Daniele, Igor e Michele. Il terzetto viene dal Veneto. Il loro nome? Perché difficilmente si trovano d'accordo tutti e tre, spiegano: due allineati, l'altro invece su posizioni opposte. Per esempio sul calcio: due tifano Milan, il terzo invece Inter. Un vero e proprio derby in famiglia.
Alla vigilia, per onor di cronaca, Le Pari e Patta avevano fatto centro: arrivate al gioco finale, l'Ultima catena, con un montepremi potenziale di ben 145mila euro, il terzetto, taglio dopo taglio, è riuscito a portarsi a casa 4.532 euro azzeccando la parola finale, che era sospeso.
Dunque eccole ancora in studio, in veste di campionesse. Loro in studio e invece, a casa, il popolo di Reazione a Catena che commenta sui social e su X in particolare quanto avviene durante la puntata. E come sempre, ecco fioccare polemiche accuse, anche delle più bislacche. Infatti Amintore - rigorosamente su X - vede complotti, anzi vede "pubblicità occulta". Ricorda come nella puntata della vigilia, tra le varie associazioni tra parole, era stata proposta quella, ovvia, tra saponetta e wi-fi. Dunque aggiunge di suo pugno: "Oggi mi è arrivato in risposta un messaggio pubblicitario per quel prodotto. E io pago il canone per queste manovre meschine!". Già, una sparata complottista di prim'ordine, difficile anche soltanto da immaginare. Eppure...