Sono giorni tumultuosi, caldissimi per la Corona britannica. Le rivelazioni (postume) contenute nel memoir di Virginia Giuffre, sfruttata sessualmente quando ancora era una ragazzina dal magnate americano Jeffrey Epstein, la sua assistente Ghislaine Maxwell e la loro cricca di amici ricchi, potentissimi e pervertiti, sono destinate con ogni probabilità a segnare la fine pubblica del Principe Andrea. Travolto dallo scandalo già da parecchi mesi, non gli basterà mettere sul tavolo il titolo di Duca di York: il fratello Re Carlo e il nipote nonché futuro monarca William contano di estrometterlo definitivamente e completamente da qualsiasi ruolo istituzionale. Una faida da film che si inserisce nei torbidi che hanno tormentato da sempre Buckingham Palace.
Di questo parla Antonio Caprarica, ex corrispondente da Londra perla Rai, uno dei massimi conoscitori italiani delle altissime sfere inglesi e dei Windsor in particolare. E lo fa ospite di Piero Chiambretti a Fin che la barca va, il programma dell’access prime time di Rai 3. Sulla chiatta di Pierino, il barbuto giornalista riflette sui problemi di Harry e della consorte Meghan Markle, ormai reietti e allontanati pare senza possibilità di ritorno dal resto della Royal Family, e regala subito una primizia: a Harry e William non firmeranno mai un armistizio, non saranno amici mai più. I nemici di Harry a Palazzo sono quelli che Lady D chiamava gli “uomini in grigio” - spiega Caprarica -. Cioè il potere oscuro dietro il trono, che si regge grazie alla loro abilità».
Quindi un’altra botta, che potrebbe ridisegnare la percezione che i telespettatori hanno di Lady D. La domanda delle domande dal 1997 a oggi è sempre la stessa: «C’era un complotto per far fuori Diana?». «È vero il contrario - risponde Caprarica -. Tutti lo hanno dimenticato, ma nell’intervista del 1995 in cui ha detto “il mio matrimonio è troppo affollato. Siamo almeno in tre”, ha detto anche che il marito, Carlo, “non è adatto a regnare”. Quindi è lei che ha provato a farlo fuori. È meglio Carlo o Camilla come sovrano? Camilla è il Re». Altra bordata snocciolata con nonchalance. Chiambretti scava anche nel privato dell’intervistato e gli chiede conto di sua moglie, la pianista russa Iolanta Miroshnikova, conosciuta a Mosca durante una serata all’ambasciata italiana. «Il più bel dono che la Russia mi abbia fatto - taglia corto -. La guerra in Ucraina, per lei, è stato un grande dolore».