Chissà se era più un insulto a Elly Schlein e Giuseppe Conte, a Giovanni Floris o alla intelligenza degli stessi sostenitori del centrosinistra. Sta di fatto che a Pier Luigi Bersani, ospite di DiMartedì su La7, la battutaccia non pare essere uscita benissimo.
«Conosco il nostro elettorato - premette l’ex segretario del Partito democratico, che una dozzina di anni fa fu talmente spernacchiato dai grillini da dover cedere la poltrona- e il nostro elettorato, in questo momento, vedendo tutte queste robe, sta pensando: metteteci anche Floris, metteteci chi volete, basta che andiamo a votare e che vinciamo». Insomma, un bell’attestato di stima generale.
L’ex smacchiatore di giaguari è in una di quelle seratine frizzanti: frizzi, lazzi e insulti.
Tiene ancora banco il «Chi non salta comunista è» cantato e ballato da Giorgia Meloni sul palco di Napoli. «E chi salta che governo è? Di saltimbanchi... - taglia corto Bersani - Purtroppo questi modi testimoniano un fatto molto serio, la politica è ridotta a demagogia e avanspettacolo. Questo è un governo che non riconosce i problemi, non li guarda in faccia, li nega, li annega nella propaganda. Tre anni sono lunghi, non si può più dar la colpa a chi c’era prima. Noi, come crescita cumulata in questi tre anni, siamo al diciottesimo posto e l’anno prossimo saremo all’ultimo di tutta l’eurozona. Quando arrivarono loro, noi eravamo sopra la media dell’eurozona nei primi posti».
Bersani contro Meloni, guarda qui il video di DiMartedì su La7
L’ago del rosicometro entra in zona rossa. Il Financial Times ha scritto che l’Europa deve imparare dall’Italia, ma Bersani contesta: «Chi ha scritto quell’articolo del Financial Times? Se la cantano e se la suonano da soli». Non solo: per sminuire lo standing internazionale raggiunto dal governo in carica, Bersani non solo colpisce l’autore («Nominato dal governo stesso e presente nel comitato del Mef») e la posizione dell’articolo. Pubblicato nella sezione dei commenti, «non rappresenta la linea editoriale del giornale».
Tutte balle: l’articolo è un editoriale della redazione e in quanto tale esprime la linea del giornale. E per la cronaca, tra 2022 e 2024 l’Italia è cresciuta più della media eurozona, di Germania e Francia e «con loro», con il centrosinistra, eravamo a metà classifica.