A Quarta Repubblica su Rete 4 tiene ancora banco la discussione sul tema degli scontri avvenuti a Bologna prima e durante la partita di Eurolega tra Virtus e Maccabi Tel Aviv, protagonisti i manifestanti Pro Pal e le forze dell'ordine, impiegate per controllare il corteo di circa 5mila persone nel centro storico.
Si contesta, soprattutto, il fatto che il Comune possa avere rapporti con frange estremiste e che consenta loro di manifestare anche a danno della sicurezza. Il padrone di casa, Nicola Porro, concede allora la parola a Paola De Micheli, ex- ministro delle infrastrutture e dei trasporti in quota Pd, la quale afferma: “Il sindaco di Bologna, insieme al Comitato per l'Ordine e la Sicurezza, del quale fanno parte prefetto e questore e che dipendono dal Ministero degli Interni, non hanno chiesto di non celebrare la partita, ma hanno chiesto di spostarne la sede, perché il luogo nel quale veniva giocata la partita, era un luogo sul piano della sicurezza e, diciamo così, del rischio, troppo elevata. A fronte di questa richiesta e visto che la Virtus di solito non gioca lì, la prossima partita, che si terrà peraltro contro una squadra israeliana il 12 di dicembre, verrà disputata dove ci sono state le finali di Coppa Davis, nella zona della Fiera di Bologna. Più aperta e più larga, è molto più facile tenere sotto controllo eventuali manifestazioni. In questo caso, ed è qui il mio stupore e anche la delusione, un uomo come Piantedosi, che è stato un prefetto molto amato a Bologna, che conosce Bologna come le sue tasche, forse più di me, che sono emiliana. Sapeva, capiva, aveva tutti gli elementi per comprendere la pericolosità di questa situazione".
Porro, però, non ci sta e contesta la De Micheli: "Se le spostano a tre chilometri di stanza, perché la fiera è a due chilometri di stanza da quel posto lì, questi signori non avrebbero manifestato? Seconda cosa, ma non stiamo guardando il dito? Io mi aspettavo altro da un parlamentare del Pd, quando vede uno con un lanciarazzi che ad altezza d'uomo lancia un razzo e c'è un poliziotto che è stato operato e non potrà più avere rapporti nella sua vita e non potrà più avere i figli. Se noi li spostiamo di due chilometri a questo delinquente, che secondo me deve stare in galera, non fa più quello che ha fatto? Poi faremo la polemica su Piantedosi, ma è una domanda che io faccio da ignorante di Bologna”.
La De Micheli abbozza una risposta poco convincente: “Primo, non sono io che decido le condizioni di sicurezza, nemmeno lei, nemmeno il direttore Sallusti, perché nessuno di noi credo che sia esperto di modalità di protezione dei luoghi pubblici. Queste affermazioni non le abbiamo fatte noi, le ha fatte il Comitato”.
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— Quarta Repubblica (@QRepubblica) November 24, 2025