Da “un monito per i giornalisti” a “un avvertimento per il Partito democratico”. Tiene ancora banco in tv Francesca Albanese, la relatrice speciale alle Nazioni unite per i territori occupati palestinesi protagonista nel weekend di quella infausta definizione del blitz degli antagonisti nella redazione de La Stampa a Torino.
A sinistra qualcuno ha finalmente aperto gli occhi sulla violenza dei pro-Pal e le ambiguità della loro guru, ma l’imbarazzo è ancora grande. “Separiamo i temi”, premette Paolo Cento, storico esponente dei verdi, ospite di Paolo Del Debbio a 4 di Sera su Rete 4: «La stampa, i giornali, l’informazione non si toccano neanche quando uno non li condivide, vanno difesi perché sono un simulacro della nostra democrazia. Però insomma la Albanese dice anche delle cose su cui la politica dovrebbe rispondere nel merito. E quindi basta mettere questa donna sul patibolo, basta con una campagna di stampa anche un po’ fastidiosa».
Del Debbio salta sulla sedia e lo interrompe: «Però Paolo scusa ma non è che lei può mettere sul patibolo chiunque e poi aspettarsi che poi gli arrivino i Mon cheri e i Ferrero Rocher a casa». Cento non molla: «Non dimentichiamo che nel rapporto tra lei e il potere lei è una cittadina e il potere ha molti strumenti per poter manipolare e anche denigrare una persona».
In collegamento c’è anche Susanna Ceccardi, europarlamentare della Lega, che si concentra sulle colpe tanto della Albanese quanto della politica. «Chi ha ruoli internazionali così importanti dovrebbe impegnarsi per la pace. Io sono allibita non tanto dalla Albanese che dice assurdità e castronerie dalla mattina alla sera. Io sono allibita da quei sindaci che in giro per l'Italia le conferiscono la cittadinanza onoraria. I sindaci del Partito democratico! Ma ve la ricordate quella scenetta con il sindaco di Reggio Emilia umiliato davanti a tutti? Ben gli sta! Altro che cittadinanza onoraria: persone come Francesca Albanese dovrebbero essere sollevate immediatamente dagli incarichi pubblici e retribuiti. Come diceva Flaiano ci sono due tipi di fascisti, i fascisti e gli antifascisti. E oggi sono soprattutto gli antifascisti che compiono violenze squadriste». Dal pubblico in studio si alza un applauso.