Giuseppe Cruciani critica fortemente la condanna a 14 anni e 9 mesi inflitta in appello a Mario Roggero, gioielliere di Grinzane Cavour che nel 2021 uccise due malviventi durante una rapina, sostenendo che si tratti di un abuso contro un cittadino onesto. Roggero sparò ai ladri in fuga dal suo negozio, ferendone un terzo; la Corte d'Assise d'Appello di Torino ha recentemente ridotto la pena da 16 anni e 8 mesi a 14 anni e 9 mesi, negando la legittima difesa per l'inseguimento esterno al locale.
Cruciani, ospite di Dritto e Rovescio su Rete 4, commenta: “A me scandalizza il fatto che lo Stato italiano condanni un cittadino onesto, un cittadino che è incensurato. La scena di quella mattina è questa: da casa sua esce un signore, padre di famiglia con dei figli, un cittadino, un commerciante, un gioielliere che non aveva fatto nulla in quel momento. Non è un serial killer, non va in giro armato con la pistola a sparare all'impazzata, non va a rapinare, non va nei bar a cercare fortuna, ma semplicemente va nel suo luogo di lavoro a fare il suo mestiere. Nello stesso momento da un'altra casa escono dei signori, un gruppo di rapinatori incalliti, perché non era la prima volta che commettevano delle rapine da quello che risulta. Quegli stessi signori escono probabilmente dagli stessi luoghi o comunque i luoghi vicini, ma vanno a rompere le balle a un onesto cittadino. Tutto nasce da lì. In molti Stati degli Usa oggi Roggero non sarebbe condannato a 14 anni, ma sarebbe premiato dallo sceriffo di turno per aver ucciso dei delinquenti!”.
"Mi scandalizza il fatto che lo Stato italiano condanni un cittadino onesto e incensurato"
— Dritto e rovescio (@Drittorovescio_) December 4, 2025
Giuseppe Cruciani a #drittoerovescio sul caso del gioielliere Mario Roggero condannato a 14 anni di carcere per aver sparato e ucciso i suoi rapinatori pic.twitter.com/VFciCSyxla
A sostegno di Cruciani c’è anche Galeazzo Bignami, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera: “Se i banditi stavano a casa loro non gli sarebbe successo niente, così come era a casa sua, nel suo posto di lavoro, il gioielliere. Stava lì con la sua famiglia per sbarcare il lunario, aveva già subito 5 rapine, in una lo avevano gonfiato di botte. Quando vede queste persone uscire non può sapere se sono andati a prendere un fucile a canne mozze, se sono andate a prendere altro materiale per far male alla sua famiglia. Esce e fa purtroppo quello che abbiamo visto. La legge è chiarissima, parla di proporzione tra difesa e offesa, ma non può essere stabilita nel chiuso di una stanza di un tribunale mentre sfogli il codice penale, come avrebbe dovuto fare il gioielliere: ‘Scusi aspetti un attimo l'articolo 52, comma 3, cavillo 4 dice che…’. La proporzione dev'essere relazionata a quella situazione che quella persona sta vivendo”.