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'Gravity', Bullock in orbita Oscar: ''E' stato uno dei ruoli più difficili''

sabato 31 agosto 2013

2' di lettura

Venezia, 28 ago. (Adnkronos/Cinematografo.it) - Venezia lancia la prima seria candidatura a un Oscar: riguarda la statuetta come migliore attrice protagonista e la papabile è una splendida Sandra Bullock, protagonista di 'Gravity', lo sci-fi che dà ufficialmente il via stasera (fuori concorso) alla 70esima Mostra del Cinema. Costretta nello scafandro da austronauta messole addosso dal messicano Alfonso Cuaron (un habitué del Lido: nel 2006 aveva portato qui il suo precedente film, 'I figli degli uomini'), la Bullock dà vita a una performance superlativa, considerando le difficoltà incontrate sul set. "E' stato uno dei ruoli più difficili, sia dal punto di vista fisico che mentale. Eravamo costretti a girare dentro un boxlight, in assenza di gravità, con le macchine da presa che ti arrivavano addosso a velocità sostenuta - racconta l'attrice in conferenza stampa al Lido - Ci voleva molta concentrazione. Mi sono dovuta allenare molto. Volevo regalare ad Alfonso (Cuaron, ndr) un corpo-macchina, androgino, che non avesse più elementi di femminilità. Un corpo che doveva esprimere il senso di perdita, il lutto: questo doveva passare dalla trasformazione del mio corpo e dalla mancanza di una sua componente fondamentale". A supportare l'attrice, oltre al personal trainer, un passato nella danza e una passione per la musica, c'era il compagno di set, George Clooney: "E' stato incredibile guardarla recitare. Doveva muoversi molto lentamente, come succede in assenza di gravità, e parlare molto velocemente. Una cosa complicatissima". Molto più semplice la preparazione dell'attore: "Ho bevuto più del solito, tutto qui", ironizza. Clooney e la Bullock 'barcollano' nelle loro tute da astronauti, mentre vanno alla deriva nello spazio. La loro navicella è stata colpita da una pioggia di detriti cosmici e i due austronauti hanno perso ogni contatto con la terra: "E' una delle sceneggiature più interessanti che abbia letto negli ultimi 15 anni - dichiara Clooney - con uno dei ruoli migliori in cui mi sia capitato d'imbattermi: quello che s'è beccato Sandra". Clooney non riesce a diventare serio nemmeno quando gli chiedono del possibile intervento americano in Siria, domanda che dribbla da maestro: "Speravo mi facessero questa domanda - dice - Ma mi ero preparato la risposta solo su quella relativa a Ben Affleck che interpreta il nuovo Batman". Conferma invece l'acquisto di un satellite per spiare quel che avviene in Sudan: "Succedono cose atroci laggiù. E' uno strumento che può aiutare ad evitare che molte di quelle cose non accadano", dice. Non ci sono molti sottotesti politici in 'Gravity', ma le metafore non mancano: "Il film parla di solitudine, di avversità e di rinascita - spiega Cuaron - Quando io e mio figlio Jonas (co-sceneggiatore, ndr) abbiamo deciso di realizzare questo film è scoppiata la crisi economica che ha fatto naufragare tutto. Ma alla fine siamo qui, ci siamo riusciti. Anche se la vicenda di 'Gravity' riguarda ciascuno di noi, universalmente".

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