(Adnkronos) - "Il marito di mio figlio' non vuole essere un manifesto gay -spiega il regista-. Non e' una storia di propaganda. Non vuole portare la bandiera di nessun movimento. Vuole andare oltre. O piu' precisamente vuole essere tutto questo ed altro". La chiave di osservazione della storia "esige di non prescindere da una considerazione fondamentale -sottolinea- e cioe' che Michael e George ancor prima di essere gay sono due ragazzi che si amano". Non e' il loro essere gay, insomma, "a fare da protagonista in questa storia. Di protagonista se ce n'e' uno e' l'amore. Per un compagno, per un figlio, per una madre, per un sogno, per un ideale, per se stessi, per la vita". I personaggi dunque "sono raccontati per quello che sono senza alcun giudizio e con un incondizionato affetto. Tutti hanno un lato piu' nobile e uno piu' meschino. Tutti sbagliano, inciampano, cadono e infine si rialzano. Ognuno e' costretto a rimboccarsi le maniche e ad inventarsi il proprio cammino verso un nuovo equilibrio facendosi largo con gli strumenti che ha a disposizione, che siano una mazzetta di soldi o un rossetto per le labbra".