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F1, Ecclestone indagato per corruzione

Il patron del circus accusato di aver versato 44 mln di dollari alla Cvc. Lui sostiene di essere vittima di un ricatto

Francesca Canelli
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Ha trasformato la Formula 1 in un'attività commerciale dal reddito immenso, controlla il campionato attraverso diverse società, la più importante delle quali è la Formula One Managment. E ora è indagato per corruzione dalla procura di Monaco di Baviera. Bernard Ecclestone, "Bernie", è accusato di aver pagato l'ex banchiere Gerhard Gribkowsky per la vendita dei diritti televisivi detenuti dalla Bayern-LB, di cui era presidente. L'imprenditore inglese avrebbe sborsato ben 44 milioni di dollari perché la banca tedesca cedesse i diritti tv alla Cvc, di cui Ecclestone è il direttore esecutivo. I pm hanno iniziato ad indagare nel 2011, arrivando all'arresto di Gribkowsky, condannato a 8 anni e mezzo di carcere per corruzione, frode e evasione fiscale. Scaricabarile - E se Gribkowsky non aveva dichiarato il denaro ricevuto e quindi non ha potuto giocare in difesa, Ecclestone ci prova, scaricando la colpa su di lui. Il magnate del circus sostiene infatti di aver versato i soldi perché ricattato dal banchiere e quindi di "non aver fatto nulla di illegale". Ma l'accusa la pensa diversamente: aveva pagato la tangente attraverso una fondazione a nome della moglie e alcune società fantasma domiciliate ai Caraibi e nell'Oceano Indiano. Quindi non proprio alla luce del sole. I pm dovranno ora dimostrare che il patron della F1 sapeva che Gribkowsky era un dipendente d'una banca pubblica e, come tale, non poteva ricevere denaro.

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