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Juventus, capi ultrà arrestati. Nelle intercettazioni spuntano i nomi di Andrea Agnelli e Cristiano Ronaldo

di Stefano Boffa domenica 22 settembre 2019

2' di lettura

Spuntano anche i nomi di Cristiano Ronaldo e Andrea Agnelli nelle intercettazioni dei 12 capi ultrà della Juventus arrestati per estorsione e violenza privata. È stato lo stesso club bianconero a dare il via alle indagini come parte offesa, denunciando il ricatto degli esponenti della curva interessati a riprendere in mano il business dei biglietti dello Juventus Stadium. Le carte in mano alla Procura di Torino grazie alle operazioni della Digos mostrano risvolti agghiaccianti, tra razzismo e violenza. Tra le intercettazioni, ha fatto scalpore un episodio in particolare che risale al settembre 2018: Cristiano Ronaldo, al termine di una delle prime partite casalinghe della Juventus, avrebbe donato il pallone della partita alla tribuna anziché alla Curva Sud. Un gesto, visto dai capi ultrà, alla stregua di una lesa maestà, tant'è vero che al telefono uscì fuori questa frase: "Oh, ma quello non sa come funzionano le cose?". Evidentemente no, forse, lo avesse saputo prima, sarebbe rimasto a Madrid. Leggi anche: Juventus, il blitz della Digos: arrestati 12 capi ultrà. Accusa: estorsione al club e violenza privata Sono arrivate minacce anche al presidente della Juventus Andrea Agnelli, all'Head Stadium Revenue Alberto Pairetto, al Security Manager Alessandro D'Angelo e all'ex amministratore delegato Giuseppe Marotta per quanto riguardava le infiltrazioni mafiose della 'ndrangheta in curva e il bagarinaggio, come testimoniato dall'audio di uno degli ultrà arrestati, Domenico Scarano: "Puoi andare a dirglielo - sbotta Scarano con Pairetto - che noi ci ricordiamo tutto di quando lui (Agnelli), D'Angelo e Marotta hanno incontrato la famiglia Dominello a Napoli (padre e figlio furono arrestati). E che quindi per questo saremo noi a chiamare Report, così vi rompiamo il c**o. Quelli in carcere non vedono l'ora di confermare quello che diremo". Un sistema mafioso di stampo militare che non guardava in faccia a nessuno per evitare che venisse sovvertito lo status quo prestabilito: ecco come risulta agli occhi degli inquirenti il tifo organizzato juventino.  

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