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Rivoluzione diritti tv, la pioggia di soldi in serie A: chi guadagnerà di più (e perché)

di Giovanni Ruggiero domenica 5 novembre 2017

2' di lettura

Pur non facendo paura a nessuno, c' è da scommettere che il ministro Lotti, per Halloween, abbia scelto il costume da Robin Hood. Il suo pacchetto di riforme alla Legge Melandri (contenuto nella legge di Bilancio approvata dal Senato) per rendere più equa la ripartizione dei diritti tv della Serie A «toglie» 90 milioni dalle casse delle prime 6 della classe (Juve, Milan, Inter, Napoli, Roma e Lazio) per ridistribuirli tra le restanti 14. Come? Alzando la percentuale uguale per tutti dal 40 al 50% della torta totale (al momento 924 milioni e spicci, ma con la vendita dei diritti per il prossimo triennio supererà di sicuro il miliardo), diminuendo la quota attribuita in base al numero di tifosi (dal 25 al 20%) ed eliminando il riferimento, che valeva il 5%, alla popolazione residente nel comune della singola squadra. Ad avere maggiore peso specifico saranno i risultati sportivi (30% totali da dividere tra quelli dell' ultimo anno, il 5%, quelli dell' ultimo quinquennio, il 15%, e quelli storici, il 10%), in modo tale che oltre alla posizione in classifica, più punti si saranno totalizzati e più si guadagnerà nella ridistribuzione. Dalle stime effettuate da Calcio & finanza, il cambiamento avrà ricadute notevoli sui bilanci delle big. La Juve, ad esempio, incasserà 40 milioni in meno; 17 e 14 saranno sottratti a Milan e Inter; 7/8 a Roma e Napoli. Le neopromosse e le squadre di provincia vedrebbero invece aumentare in maniera consistente i loro introiti, fino ad arrivare quasi al 50% di quanto percepito dalle big, contro il quarto scarso attuale. Il tutto nella speranza che queste risorse vengano reinvestite per costruire squadre attrezzate per la categoria (lottare per restare in Serie A anziché puntare a giocarsi una dignitosa B avrà molto più senso) e soprattutto per rendere la «dipendenza» da diritti tv meno decisiva, puntando forte sulla realizzazione di quello che è il vero sogno di Lotti: uno stadio di proprietà per ogni club. Tra le altre misure in materia di sport del «pacchetto Lotti» ci sono infatti anche gli incentivi per la ristrutturazione degli impianti calcistici, oltre ai fondi per favorire il vivaio e alla norma che consente il tesseramento dei giovani stranieri non in regola con il permesso di soggiorno dopo un anno di scuola, definita norma «Tam Tam» dal nome della squadra di Basket di Castel Volturno. di Daniele Dell'Orco

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