Anche il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, si è unito al coro dei polemici contro gli arbitraggi. Il combattivo presidente partenopeo ha affrontato l'argomento in una lunga intervista al Corriere dello Sport. E' ancora fresco il torto arbitrale subito nel match contro il Lecce. In quell'occasione, l'arbitro si è rifiutato di consultare il Var dopo aver ammonito Milik per simulazione in area. Quell'episodio, secondo De Laurentiis, è soltanto l'ultimo di una serie di rigori negati al suo Napoli, che adesso potrebbe chiedere danni economici. Per approfondire leggi anche: Milan-Juventus, Rocco Commisso: "Altre ingiustizie, avevo ragione io" "Se questi torti a catena sviluppassero un danno di duecento milioni, chi li ripagherebbe?, si chiede De Laurentis, che poi aggiunge: "Che cosa accadrebbe se cinque, sei, sette società, offese da torti arbitrali gravi, dovessero decidere di fermare il campionato?". Il ragionamento ruota intorno ad una sorta di giustizia calcistica: "Se un giudice sbaglia nell'emettere una sentenza, può essere chiamato a risarcire i danni cagionati. L’arbitro non dovrebbe sottostare alle stesse regole?, si domanda provocatoriamente De Laurentiis. Sembra che nel calcio italiano criticare gli arbitri sia diventato di moda.