Squalificato
Alex Schwazer, anomalia sul secondo controllo antidoping delle urine: "Dna non umano"
“La concentrazione del Dna nelle urine non corrisponde a una fisiologia umana e i dati confermano quindi un’anomalia”. Sono le parole di Giampietro Lago, perito nominato dal gip del Tribunale di Bolzano e comandante del Ris dei carabinieri di Parma, nella nuova udienza dedicata all’incidente probatorio sulla seconda positività antidoping di Alex Schwazer.
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“Gli esami svolti su un gruppo di 37 atleti della Fidal che si sono volontariamente sottoposti alle analisi, evidenziano la mancanza di un legame fra super allenamento e innalzamento dei valori di Dna, anzi lo studio evidenza una riduzione rispetto a quelli della popolazione comune. Era stata una delle spiegazioni possibili per i livelli molto alti registrati nell’urina di Schwazer”, scrive la Gazzetta dello sport. A questo punto con questa ennesima conferma che qualcosa nel controllo antidoping non sia stato regolare, è sempre più concreta l'ipotesi della manipolazione delle provette di Schwazer.