Le indagini in Argentina

Diego Maradona, "la droga non c'entra nulla". L'ex avvocato a Storie italiane: perché è morto

Colpa dei medici, Diego Armando Maradona sarebbe stato curato male. La magistratura argentina che sta indagato sulla morte dell'ex Pibe de oro è sempre più convinta che il decesso del mito del calcio sia legato a una "grave incuria". E in collegamento con Eleonora Daniele a Storie italiane, su Rai1, conferma i sospetti. "La droga non c'entra nulla con la morte di Diego. La situazione è molto più chiara di quella che può sembrare. C’è stata negligenza, perciò i medici dovranno assumersi le loro responsabilità".
 

 

 

Nel mirino degli inquirenti anche l'avvocato in carica e consigliere di Diego, Matias Morla, che Pisani conosce bene: "In Italia un legale che si intesta i diritti del cliente o che subentra nel suo patrimonio verrebbe radiato immediatamente dall’albo. È una cosa illegittima. Io ho dovuto lasciare Maradona altrimenti mi sarei dovuto trasferire a Dubai. Nel 2017 hanno preso il mio posto l’avvocato Morla e una serie di consiglieri che hanno allontanato Diego dalla famiglia e dagli amici. Da quel momento nessun calciatore del Napoli ha più potuto chiamarlo. Addirittura io stesso non sono mai più riuscito a parlare con lui: mi è sempre stato detto che non c’era". La Daniele sgrana gli occhi: "Lei sta lanciando una bomba enorme". "Diego è stato isolato - ribadisce l'avvocato Pisani -. Nessuno dei suoi amici è mai più riuscito a parlare con lui". "Le sue dichiarazioni faranno il giro del mondo", commenta ancora la Daniele che poi chiede: "Sia della gestione dell’eredità che della stipula del contratto per la cessione del brand se ne quindi è occupato l’avvocato Morla a Dubai quando lei non ha più potuto seguire fisicamente Maradona?". "Dal 2017 nessuno è più riuscito a parlare con Diego, nessun calciatore, nessun amico e neppure io".