Sotto accusa

Vaccino, la follia di Riccardo Riccò: "Fatevi iniettare quella m*** e non rompetemi il c***"

Riccardo Riccò, il ciclista professionista che nel febbraio del 2011 dieci anni fa,era stato ricoverato in ospedale a Modena in gravi condizioni perché  si era iniettato una sacca di sangue conservata in frigorifero da 25 giorni. squalificato poi per doping per 12 anni ha dichiarato che non è disposto a farsi iniettare il vaccino per il coronavirus. "Leggo di una marea di persone che dicono che il vaccino deve essere obbligatorio!!!! Ma stiamo scherzando !!!!",  ha scritto sulla sua pagina Facebook il 37enne Riccò, "Io faccio quello che voglio del mio corpo. Nessuno può costringermi a fare qualcosa che, se avesse effetti negativi su il mio corpo, a rimetterci sarei solo io. Quindi: voi fatevi pure iniettare non so quale m***da, ma non rompete il c***zo alla gente come me che si è informata molto bene (da amici medici) e che non si farà un bel c***zo di vaccino”.

 

 

Il post è stato poi cancellato sul profilo social e non è ancora chiaro se sia stato lo stesso Riccò a rimuoverlo oppure – come lui stesso ha poi fatto sapere  – sia stato Facebook  a toglierlo. Il 19 aprile del 2012 l’ex ciclista era stato inibito a 12 anni con scadenza 2024 per la pratica dell’autoemotrasfusione. Nel 2008, dopo il secondo posto al Giro d’Italia, Riccò era stato trovato positivo al Tour de France dove aveva anche vinto 2 tappe.