Fiesta azzurra

Euro 2020, Donnarumma super, Jorginho e Chiesa decisivi. Male Bonucci e Chiellini. Le pagelle di Italia-Spagna

Claudio Savelli

Le pagelle di Italia-Spagna, semifinale di Euro 2020 vinta dagli azzurri ai rigori a Wembley. Dopo i 120' il risultato era di 1-1, gol di Chiesa e Morata nel secondo tempo. I centrali di difesa faticano, privi di una punta di riferimento e del filtro della nostra mediana, che spesso perde le distanze. Emerson fa il possibile

 

 

 




DONNARUMMA 7: una grande parata, al 24', nel momento di massima sofferenza: Olmo mastica il tiro ma è lontano solo tre metri dopo un rimpallo, il riflesso non è scontato. Nella ripresa, con un un paio di uscite ambiziose, infonde coraggio ai compagni. Super riflesso nei supplementari.
DI LORENZO 6.5: Ferran Torres è un clientaccio: gli sfugge a inizio partita, poi prende le misure e nella ripresa chiude diagonali su diagonali.
BONUCCI 5: disorientato dall'assenza di un centravanti vero: Olmo lo fa ubriacare. Sbaglia i posizionamenti e guida male la difesa, soprattutto sull'uno-due Morata-Olmo. Ma che rigore.
CHIELLINI 5: senza un Lukaku con cui duellare, sbanda: un paio di filtranti bucano la difesa sul suo lato. È l'anticipazione di ciò che accadrà all'80': Morata si infila e segna il pareggio. Ma davanti a lui non c'è stato filtro della mediana.
EMERSON 6.5: non è Spinazzola e non si può pretendere che lo sia, però si dimostra all'altezza. A modo suo, tenendo la linea e appoggiandosi ai compagni, in particolare Insigne, spinge fino in fondo e crea pericoli. Normale cali nella ripresa (28' st Toloi 5.5).
 

 

 

 

 

 

BARELLA 5.5: finché pressa in avanti, è il solito tamburo. Il problema è che Pedri sguscia alle spalle e riceve nel mezzo spazio, dove Bonucci non riesce ad accorciare. Finisce per correre a vuoto e bruciare la benzina con 10' di anticipo (40' st Locatelli 5: poco coinvolto, poca fisicità. Male il rigore, primo sbagliato in carriera).
JORGINHO 7: non ha avversari diretti ma tutti gli spagnoli passano dalle sue parti: Olmo che si abbassa, Torres che converge, Pedri che accorre, Koke che s' inventa filtranti. Termina il primo tempo con appena 22 tocchi: meno della metà rispetto al solito. Nonostante il mal di testa, non sbanda: nella ripresa si veste da grande mediano. Poi non tradisce sul dischetto.
VERRATTI 6.5: dopo 5 minuti capisce che non è serata di fioretto, serve la sciabola: sporca tutti i sentieri spagnoli che passano dal suo valico e, verso la fine del primo tempo, alza il pressing, scuotendo tutta l'Italia (28' st Pessina 6).
CHIESA 7: quando vede Berardi pronto a entrare, decide di sbrogliare la grande matassa con un colpo fuori dallo spartito: abbandona la riga laterale, si porta a sinistra e fa l'Insigne, o il padre Enrico, a scelta, scoccando un tiro -a -giro perfetto. Poi Berardi entra per Immobile, e allora manda in porta pure lui. Una "Furia", ma azzurra (2' sts Bernardeschi 6).
IMMOBILE 5: potrebbe essere la sua partita, finalmente, con tanto campo davanti da attaccare, ma si abbassa troppo e schiaccia l'Italia nella sua metà difensiva. Quando gli azzurri recuperano il pallone, lo cercano ma non ne tiene una, e quelle poche che protegge poi sbaglia la scelta o è lento a decidere (15' st Berardi 6.5: entra bene, duettando con Chiesa, impegnando Simon e abbassando Alba).
INSIGNE 6.5: si sacrifica, come è giusto che sia. E davanti resta l'unico a rifinire l'azione senza frenesia di arrivare in porta, offrendo un respiro, un tempo di gioco in più ai compagni per risalire. Alle volte è egoista, soprattutto quando Emerson corre dietro di lui (40' st Belotti 5.5: se Ciro non tiene palla, lui non va a prendersela. Non sta bene e si vede, almeno dà una mano dietro. Rigore imparabile).