Verso l'addio

Milan, Rafa Leao diventa... un dramma: ecco perché non può rinnovare

Claudio Savelli

Avere in rosa un giocatore come Rafael Leao comporta onori (lo scudetto) e oneri. Il Milan ha il merito di aver atteso, protetto e compreso un talento tanto cristallino quanto discontinuo. Avrebbe potuto venderlo al primo offerente dopo i primi mesi tra luci (poche) e ombre (tante), rinunciando ad un futuro roseo, che è invece arrivato portando in dote il tricolore. Il problema è che quando crei un fuoriclasse di questo calibro poi devi pagarlo adeguatamente, non 1,5 milioni a stagione come nel caso di Leao, altrimenti finisce altrove. È matematico di questi tempi. «I campioni sono così», direbbe un collega, e una volta che li hai devi fare di tutto per tenerli, soprattutto in serie A che non può fare concorrenza alla Premier di turno o al Psg.

 

Il problema si pone perché il contratto di Leao scade nel 2024. Vuol dire che quella che sta per iniziare è l'ultima stagione prima del fatidico anno della scadenza, dove il giocatore (a gennaio) potrà accordarsi con chi vuole qualora non trovasse l'accordo per il rinnovo. Visti i precedenti del Milan, che per scelta aziendale non supera il tetto ingaggi e piuttosto perde il giocatore a zero (vedi i casi Kessié, Romagnoli, Calhanoglu, Donnarumma), il rischio esiste.

TRATTATIVA IN SALITA
La trattativa è cominciata in netta salita: il Milan ha offerto 4,5 milioni all'anno, poi è salito a 5,5 e non sembra voler andare oltre. Il giocatore ne chiede 8, consapevole che altrove glieli concederebbero e che il prossimo contratto (oggi ha 23 anni, quando firmerà saranno 25) sarà quello decisivo. È improbabile che il club rossonero conceda un simile stipendio, sarebbe uno strappo alla regola in stile Ibra, che però aveva tutt' altra funzione nella rosa: solo lo svedese, era fuori dal tetto ingaggi da 5 milioni. E 5,5 sono già una deroga. Non a caso Romagnoli, che guadagnava quella cifra, non è stato rinnovato. 

 

Il rischio non è perdere Leao nel campionato in corso ma che non esista una reale trattativa per il rinnovo, soprattutto nel caso in cui il giocatore dovesse confermare il livello raggiunto nella scorsa stagione o andare oltre. I 14 gol sono un bottino migliorabile per uno con quei mezzi atletici e tecnici. Paradosso: più il portoghese renderà, meno sarà fattibile il rinnovo, o quantomeno più il Milan faticherà ad avvicinarsi alle offerte dei club esteri. Il Psg si è già fatto avanti se non altro perché il Ligue 1 Leao è calcisticamente cresciuto, arrivando da quella fucina di talenti del Lille, e chi si trova bene in un campionato ci torna volentieri. I parigini avrebbero offerto 70 milioni, sentendosi rispondere "picche".

CLAUSOLA RESCISSORIA
L'idea del Milan non è nemmeno che possa valere di piùquanto la clausola rescissoria da 150 milioni, per intendersi - ma che la squadra campione d'Italia non vende se non ne ha bisogno. Il problema, se mai ci sarà, dovrà gestirlo Pioli. Che però strategicamente mette le mani avanti: «Non sono affatto preoccupato, è felice di stare con noi». Proteggere un diamante di questo valore non sarà facile man mano che la stagione procederà. È anche vero che la strategia del Milan è di successo, quindi è giusto tenere la barra dritta. Niente ricatti anche perché i giocatori in scadenza rendono fino all'ultimo, senza rancori né fastidi. Dovesse essere il caso di Leao, meglio che i tifosi se lo godano senza retropensieri per i prossimi due anni.