promosso palladino

Monza, solo un punto in sei giornate: Berlusconi stufo caccia Stroppa

Federico Strumolo

L'avventura di Giovanni Stroppa sulla panchina del Monza termina dopo sei giornate di campionato poco soddisfacenti. Un punto, frutto di un pareggio (contro il Lecce) e cinque sconfitte (Torino, Napoli, Udinese, Roma e Atalanta), per relegare i biancorossi all'ultima posizione della serie A e convincere il club guidato da Silvio Berlusconi e Adriano Galliani ad affidare la squadra a Raffaele Palladino. Una decisione presa a malincuore dalla società, che rappresenta il secondo esonero di questa serie A (dopo la scelta, molto discussa, del Bologna di allontanare Sinisa Mihajlovic e chiamare Thiago Motta), ma doverosa considerando le ben più alte ambizioni della proprietà. «Il club ringrazia il tecnico per il percorso compiuto insieme, culminato con la conquista di una storica promozionein serie A, augurandogli i migliori successi per il futuro» si legge. La nota, apparsa ieri sui canali ufficiali del Monza, arriva all'indomani delle dichiarazioni dello stesso Berlusconi, che parevano un preludio all'esonero: «Il Monza deve cambiare modo di stare in campo. I giocatori sono bravi, a livello di serie A. Adesso me ne dovrò interessare ancora io, come all'inizio dei campionati di serie B e C, quando ho dato l'impostazione corretta alla squadra» aveva detto il patron.

 

 


NO AL TRAGHETTATORE
I suoi consigli, però, li darà a Palladino, promosso dalla Primavera, non per fare il semplice traghettatore, ma con l'obiettivo di restare per tanto tempo al timone dei brianzoli. Dopotutto, c'è una salvezza da conquistare sul campo. Il Monza la cercherà con il 38enne ex calciatore della Juventus, allievo di Gian Piero Gasperini, conosciuto proprio nelle giovanili bianconere e ritrovato al Genoa. Non è un caso, dopotutto, che il tecnico prediliga la difesa a 3, l'alta intensità e il pressing a tutto campo tipici di Gasp. E a rendere Palladino perfetto per il Monza c'è anche il suo procuratore: Giuseppe Riso. Sarà un caso, ma nella rosa biancorossa sono presenti ben sei giocatori della scuderia del noto procuratore italiano, di cui cinque acquistati solamente nell'ultima sessione di mercato. Matteo Pessina, comprato per 15 milioni di euro dall'Atalanta, Andrea Petagna, arrivato dal Napoli per 14 milioni, Nicolò Rovella, in prestito dalla Juventus, Stefano Sensi, in prestito dall'Inter, più Mattia Valoti, riscattato dalla Spal dopo il prestito dell'ultima stagione. A loro si aggiunge Andrea Barberis, già presente in rosa dal 2020 (quando arrivò dal Crotone), oltre ad Alessandro Abbenante, difensore allenato in Primavera proprio da Palladino (chissà che non possa lanciarlo in 1ª squadra, come altri compagni). D'altronde nella sua carriera da dirigente sportivo, Galliani si è spesso affidato ad agenti-amici.

 


CI VORREBBE UN AMICO
Indimenticabili, ai tempi del Milan, gli affari con Mino Raiola, che portarono in rossonero grandi giocatori come Ibrahimovic, Robinho o l'allora 14enne Donnarumma, o altri meno fortunati come Mario Balotelli o la meteora Urby Emanuelson, giusto per citarne un paio. La scelta del Monza di affidarsi a Riso sarà vincente? Lo scopriremo a giugno, intanto l'inizio per Palladino non sarà semplice: esordirà in panchina domenica contro la Juve.