Il Napoli dovrà conquistarsi lo scudetto fino in fondo, perché l'Inter, pur con la testa immersa nella finale di Champions League del 31 maggio a Monaco di Baviera, non è intenzionata a fare sconti. E' questo il messaggio che i ragazzi di Simone Inzaghi inviano alla capolista da Torino, dove i nerazzurri, pur senza buona parte dei titolari, piegano 2-0 i padroni di casa, costretti sempre a rincorrere in un match che ha mostrato le differenze tecniche e motivazionali. La magia di Zalewski dopo un quarto d'ora indirizza la gara, il sigillo in avvio ripresa su rigore - il secondo dopo quello con il Verona - di Asllani la chiude virtualmente, nonostante la squadra di Vanoli abbia fatto di tutto per restare a galla fino al 90'. L'esterno polacco e il centrocampista albanese sono i volti di un'Inter che non molla la presa sul campionato ma che al tempo è capace di gestire le forze dei suoi giocatori big.
Proprio come contro il Verona Simone Inzaghi ribalta l'Inter dopo le fatiche di coppa contro il Barcellona. La risposta delle seconde linee in tal senso è ancora positiva. La gara per i nerazzurri si mette infatti presto in discesa, dopo neanche un quarto d'ora, grazie a una magia di Zalewski che si libera di Gineitis con un tocco elegante per poi superare Milinkovic-Savic con uno splendido tiro a giro da fuori area. Il gol in avvio consente agli ospiti di dettare i ritmi del match, il Toro fatica a rimettere la testa fuori e rischia di capitolare nuovamente poco prima della mezz'ora, quando Bisseck lancia in contropiede Darmian, il cui tiro-cross viene sporcato da Masina che per poco rischia l'autorete. Con il passare dei minuti i padroni di casa alzano il baricentro e mettono maggiore fisicità, accorciando il divario tecnico in campo complice anche l'acquazzone abbattutosi sul capoluogo piemontese che costringe l'arbitro La Penna a una nuova interruzione (la prima era avvenuta dopo pochi minuti per un incidente tra tifosi nella curva granata senza gravi conseguenze) per verificare le condizioni di gioco. Sotto la pioggia battente il Toro ritrova energia e spirito e va vicino al pareggio con Masina sugli sviluppi di una palla inattiva e soprattutto, prima dell'intervallo, con un colpo di testa in tuffo di Adams su cross di Biraghi su cui Martinez è prodigioso.
Nella ripresa Inzaghi cambia gli esterni inserendo Dumfries e Dimarco al posto di Bisseck e Carlos Augusto, entrambi ammoniti. Mossa che si rivela subito fruttuosa, perché un passaggio filtrante di Dimarco al 4' mette in moto Taremi, che viene steso irregolarmente in area da Milinkovic-Savic. Dal dischetto Asllani è ancora una volta glaciale, come contro l'Hellas, e il 2-0 è servito. La squadra di Vanoli accusa il colpo, tenta di riaprire i giochi ma si espone alle micidiali ripartenze dei nerazzurri. Solo le parate di Milinkovic tengono in vita il Toro, che si salva prima su Dimarco poi sul doppio tentativo di Correa e Calhanoglu. Nel frattempo Inzaghi infatti nelle sue rotazioni rafforza la mediana con gli ingressi in campo del giocatore turco e di Barella. I padroni di casa ci provano coraggiosamente con un tiro da fuori area di Vlasic deviato da Bastoni e a un soffio dal palo e con una conclusione centrale di Elmas, l'Inter in contropiede ha gamba, talento e spazi per far male ma manca il colpo del ko in due situazioni con Correa, murato dal solito Milinkovic. Ma alla fine il risultato non cambia: l'Inter passa a Torino e mette ulteriore pressione sul Napoli in una lotta scudetto non ancora chiusa.