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Qatar 2022, l'ombra dei "biscotti" sul mondiale: cosa c'è dietro davvero

Leonardo Iannacci

E così, dopo 48 partite e 13 giorni di calcio al sole del Qatar, siamo arrivati al giro di boa di un mondiale che sta tenendo fede alle attese solo parzialmente. Giocato a metà della stagione agonistica invernale, ha confermato che alcune big favorite sono rimaste tali ma ha prodotto sorpresissime (ultima ieri che ha visto l'Uruguay fuori) in vista degli ottavi di finale che iniziano oggi. Vanno avanti 16 nazionali, molte già indicate dai bookmakers come possibili finaliste. Sei appartengono all'aristocrazia dei mondiali (Brasile 5 trionfi, Argentina, Francia 2, Spagna e Inghilterra 1) altre rappresentano il "nuovo mondo calcistico" che tanto piace alla Fifa di Infantino. Nazionali storicamente destinate a interpretare il ruolo di squadre materasso: come Usa, Marocco, Senegal, Giappone, Australia, Ghana. Tre big, invece, sono già sull'aereo del ritorno: Belgio, Germania e, appunto, Uruguay.

E qui siamo arrivati al tema "biscotto". Quello a cui abbiamo assistito l'altra sera a proposito delle gare decisive del girone E non è stato esattamente cristallino. La furba sconfitta alla quale è andata incontro la Spagna contro il Giappone, condannando così la nobile Germania (4 mondiali vinti), ha consentito alle Furie Rosse di evitare nel tabellone tennistico degli ottavi la Croazia e poi, nei quarti, il Brasile. La Spagna affronterà negli ottavi il Marocco. Mica male, no? Il dubbio è, quindi, lecito: che senso ha, nell'anno di grazia 2022, affidare i destini di un mondiale a un tabellone simile a quello di Wimbledon? Non sarebbe più corretto, e quindi sportivo, sorteggiare gli incroci degli ottavi dopo i gironi?

 

Mettendo dentro l'urna i sedici nomi delle nazionali qualificate si affiderebbero alle palline, quindi al destino che è sempre cinico ma mai baro, i destini di un cammino mondiale. La Champions League, da anni, compone gli ottavi in questo modo. Ricorrendo alla democratica urna si eviterebbero sospetti, possibili intrallazzi, partite falsificate da calcoli truffaldini e, soprattutto, biscottini indigesti. E all'arsenico.