Il caso

Ancelotti, ira furibonda: "Non voglio parlarne", cosa fa davanti al microfono

"Non c'è nessun ma. Un intero stadio ha fatto insulti razzisti. Ma non succederà niente, perché non succede mai niente. Non voglio parlare di calcio. Non si può giocare a calcio così”. Ci va giù durissimo Carlo Ancelotti dopo la sfida tra Valencia e Real Madrid, terminata per 1-0. Al centro il suo giocatore Vinicius jr., insultato con cori razzisti da tutto il Mestalla, prima di venire espulso al 97’ per un fallo di reazione. “È troppo grave che tirano un pallone in campo, insultano Vinicius in continuazione e poi danno a lui il cartellino rosso — ha aggiunto Ancelotti — Gridano ‘scimmia' ad un giocatore e un allenatore deve pensare a calmarlo, c'è qualcosa che non va nella Liga. La Liga ha un problema. Con il razzismo bisogna fermare il gioco. In uno stadio che urla ‘scimmia' devi fermare la partita. L'ho detto all’arbitro". L'allenatore del Real Madrid non ha usato mezzi termini.

 

 

Come è nata la reazione di Vinicius
Ma come è nato il fallo di Vinicius? La gara è stata tesa ma ad un certo punto la situazione è andata fuori controllo: un tifoso ha lanciato in campo un pallone e Comert lo ha calciato per fermare la progressione di Vinicius Jr, che è finito a terra e si è rialzato prima di scagliarsi contro gli avversari e poi contro i tifosi di fronte a lui. L'arbitro Ricardo De Burgos Bengoetxea ha ammonito il difensore centrale ma il gioco è rimasto fermo per oltre dieci minuti, dopo lo scontro verbale tra il pubblico e il calciatore brasiliano del Real. La situazione è andata fuori controllo e la gara è rimasta ferma per quasi 10 minuti, perché il numero 20 della Casa Blanca ha puntato il dito contro un tifoso del Mestalla, accusandolo di insulti razzisti. Questo guanto di sfida di Vinicius è la goccia che ha fatto traboccare il vaso, visto che poi gran parte dello stadio lo ha preso di mira e tutto diventa ancora più complicato per la ripresa del gioco.

La ripresa del gioco e l’espulsione
Dopo che il brasiliano ha minacciato di non giocare più, Carlo Ancelotti l'ha preso in disparte Vinicius per rassicurarlo e in seguito l'allenatore ha scambiato qualche parola con l'arbitro De Burgos Bengoetxea difendendo il suo giocatore. Nonostante lo speaker dello stadio abbia provato a calmare il pubblico, i due appelli sono andati a vuoto e l'arbitro ha detto all'allenatore del Valencia che il gioco non sarebbe ripreso fino a quando questi cori non fossero terminati. Il direttore di gara ha fatto ripartire la sfida ma la tensione era palpabile e ogni contrasto poteva far esplodere una nuova rissa. La partita è ripresa con un'elettricità nell'aria altissima e dopo un doppio miracolo Mamardashvili, il portiere georgiano è andato a muso duro con Vinicius: lì è partita una nuova rissa che ha fermato di nuovo il match. L'arbitro è andato al VAR e dopo aver rivisto una reazione del brasiliano del Real Madrid nei confronti di un avversario gli ha sventolato in faccia il cartellino rosso.

Vinicius e il gesto ai tifosi del Valencia: “Segunda Division”
Quando il brasiliano è uscito dal campo, infine, ha fatto il segno ‘due' con le dita, ad indicare la possibilità che il Valencia scenda in Segunda Division. Il Mestalla è diventato ancora più una bolgia e anche l'uscita dal campo del calciatore madrileno è diventata problematica. Si è andati avanti per qualche altro minuto ma non è più stata una partita di calcio.