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Serie A? Milan, Juve e altre 7 squadre nel caos: cosa sta succedendo ai raduni

di Claudio Savelli mercoledì 12 luglio 2023

3' di lettura

Più della metà delle squadre di serie A è tornata dalle ferie. Dopo Monza, Frosinone e Lazio, che hanno iniziato a sgranchire i muscoli nel fine settimana, ieri è toccato a Cagliari, Empoli, Genoa, Salernitana, Sassuolo, Torino, Udinese, Verona e, tra le grandi, a Juventus, Milan e Roma. Oggi sarà la volta di Atalanta e Bologna, domani di Lecce, Fiorentina e del nuovo Napoli campione d'Italia. Infine l'Inter, che ha chiuso per ultima con la finale di Champions League e che ripartirà giovedì. Il comune denominatore? Le rose incomplete e il conseguente rischio di allenatori nervosi ancor prima di cominciare.

Si prenda Rudi Garcia, unico allenatore nuovo ai vertici della serie A: la rosa dei campioni d'Italia non è sistemata come dovrebbe essere. Kim non è ancora ufficialmente partito ma partirà e manca il sostituto, la questione-Zielinski non è risolta (il contratto scade nel 2024) così come quella di Lozano. Il nuovo mister non sa se può contare su tre titolari dell'undici dello scudetto: non è poco. Certo, c'è chi si ritrova a gestire un cantiere ben più aperto, come Pioli, ancora privo del centrocampista titolare. Il Milan sta stringendo su Pulisic, l’ennesimo trequartista, ma la priorità del mister è Reijnders («Rifiutata la prima proposta», spiega Huiberts, direttore tecnico dell’AZ) perché «Tonali va sostituto» e perché «cambierà qualcosa». Cosa? Il modulo, dal 4-2-3-1 al 4-3-3 per cui è fondamentale il regista di cui sopra.

CORI PER VLAHOVIC
Allegri ne ha 40 a disposizione: troppi. La buona notizia è l’accoglienza che i tifosi hanno riservato a Vlahovic, osannato («Non te ne andare!») e rincuorato dopo l’annata storta: un motivo in più per convincere Giuntoli a non venderlo. Inzaghi rischia di cominciare senza portiere, se è vero che Onana verrà ceduto in questa settimana e le trattative per Trubin e Sommer non sono così facili. Su Lukaku c’è meno ansia: Thuram è stato preso anche per questo. Il motivo del caos è il tempo a disposizione per fare mercato. Stessa chiusura di sessione, il primo di settembre per la serie A, ma senza Mondiale invernale ad anticipare l’inizio delle danze. L’altra variabile è l’Arabia che offre pacchi di soldi praticamente a tutti i giocatori del vecchio continente, ma non si sa quando. Chi ha bisogno di cedere - praticamente tutte - aspetta e spera che arrivi la proposta dal nuovo eldorado e che il giocatore in esubero la accetti. Così poi può fare mercato in entrata.

Questa attesa però posticipa quasi tutte le grandi manovre a fine luglio e inizio agosto: Sarri aspetta esterno, vice-Immobile e eventuale sostituto di Milinkovic-Savic, Mourinho non ha ancora la punta titolare al posto di Abraham, Gasperini non sa che ne sarà di Hojlund. Come location, sembra essere tornata di moda la montagna. Trentino e Alto Adige sono le mete più battute perché strutturate e con temperature decenti. Il Napoli si sposta nella solita Dimaro, stavolta addobbata di tricolore qui e là, e la Lazio va ad Auronzo di Cadore per tre settimane di sarrismo.

ALLENAMENTI A CASA
Le altre grandi preferiscono i loro centri sportivi, più comodi e all’avanguardia ma anche più caldi. La Fiorentina ha abbandonato Moena per il nuovo Viola Park a Campi Bisenzio, l’Inter resta ad Appiano, il Milan a Milanello, la Juventus alla Continassa, la Roma a Trigoria. Il motivo è semplice: le tournée, di nuovo in auge dopo gli anni pandemici. È saltata la gita della Roma in Corea proprio perché non è arrivato il pagamento: i giallorossi hanno rimediato con la replica del giro in Portogallo, casa di Mourinho, dopo la piacevole esperienza dello scorso anno. Confermate invece le trasferte negli Stati Uniti per la Juventus e il Milan (dal 20-21 luglio fino al 2-3 agosto) e in Giappone per l’Inter (dal 24 luglio all’1 agosto), che sfiderà prima Cristiano Ronaldo e il suo Al-Nassr a Osaka e poi il Psg dell’ex Skriniar a Tokyo. 

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