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Inter, proposta indecente: 1,2 miliardi, ecco chi vuole comprarsi i nerazzurri

di Claudio Savelli sabato 23 settembre 2023

3' di lettura

Le dimostrazioni di interesse nei confronti dell’Inter si stanno moltiplicando, ma questo non significa che Suning venda il club qui e ora. Al contrario, il fatto che l’Inter sia sempre più desiderata è il motivo per cui Steven Zhang resiste: se piace ora, figuriamoci tra un paio di stagioni buone quali la rosa di livello sembra promettere. Se l’Inter è il giocattolo del presidente, il rinvio della vendita è il suo gioco. Per vincere, però, deve convincere Oaktree, con cui ha ottimi rapporti, a rinviare la riscossione del prestito attualmente fissata nel 20 maggio 2024, anche se allungare il prestito vorrebbe dire accumulare ulteriori interessi. Già ce ne sono: il prestito da 275 milioni alla fine costerà quasi 400 milioni a Suning perché ai 58,6 milioni di interessi maturati nel 2021 e 2022 si aggiungeranno quelli legati al 2023 e ai mesi del 2024 fino al 20 maggio. Ma Zhang preferisce pagare di più tra un po’, o pagare con i soldi incassati dalla vendita del club quando questi aumenterà ulteriormente il suo valore. Steven è convinto che il ventesimo scudetto, la seconda stella, il dossier stadio e il Mondiale per club diano ulteriore prestigio all'Inter, attirando offerte irrinunciabili.

RAGIONAMENTI
La speranza del presidente era trovare un socio di minoranza con cui saldare Oaktree e rimanere al comando, ma sembra ormai accantonata: nessuno è disposto ad investire in un club come quello nerazzurro senza assumerne il comando. Il presidente dell'Inter non è solo in questi ragionamenti. Al suo fianco c’è un gruppo di consulenti finanziari di alto livello che offre consigli su come muoversi. L’ultimo suggerimento è trattare con Oaktree, ma tra qualche mese, quando le condizioni di mercato potrebbero essere più favorevoli e i tassi di interesse più bassi. Certo, il tempo stringe, ma i rapporti sono buoni e c’è fiducia anche per un’eventuale trattativa last-minute perché stando alle voci della finanza, Oaktree non vorrebbe replicare quanto fatto da Elliott con l’altro club cittadino, il Milan. In caso di mancato pagamento, il fondo californiano diventerebbe infatti proprietario dell’Inter, avendo in pegno non solo le quote in mano a Suning direttamente ma anche il 31% di proprietà di LionRock, e poi sarebbe chiamato a gestire la società per qualche anno o a cercare acquirenti per cederla.

INTERESSE
Sarebbe conveniente perché, al netto dei debiti, acquisirebbe una società valutata oltre un miliardo al prezzo di un prestito da 275 milioni, ma pare che lo sport e il calcio non sia un settore di interesse di Oaktree. Zhang potrebbe convincersi alla cessione immediata solo in caso di offerta da oltre 1,3 miliardi. Finora i vari Investcorp, Radrizzani e il magnate Zilliacus non si sono avvicinati alla cifra, ma potrebbe farlo questo gruppo mediorentale agganciato da Raine Group, la banca d’affari che assieme a Goldman Sachs ha ricevuto l’incarico di proporre il dossier del club nerazzurro a potenziali investitori. In questi casi non ci si sbilancia se non c’è intenzione di vendere, ma c’è chi è pronto a scommettere in un’offerta capace di accontentare le pretese di mister Suning. Quando? In primavera, strategicamente a distanza di poche settimane dalla scadenza del prestito in modo che la famiglia Zhang abbia meno margine di trattativa. In attesa del finale della storia, una cosa è chiara: l’Inter post-Suning varrà più di quella pre-Suning. 

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