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Inter, allarme-Arnautovic: ecco quanto resta fuori

di Claudio Savelli martedì 26 settembre 2023

2' di lettura

 L’Inter- e tutti gli esperti che pensavano fosse perfetta - scopre che la coperta è corta. In società erano consapevoli del rischio, solo si auguravano che non colpisse il reparto meno strutturato, l’attacco. Arnautovic ha infatti rimediato «una distrazione di media entità al bicipite femorale della coscia sinistra», verrà rivalutato nelle prossime settimane ma è chiaro che lo stop, tra riposo e recupero, sia di almeno un mese e mezzo. Probabilmente due pieni. Vuol dire perdere uno dei quattro attaccanti a disposizione per ben dieci partite: Sassuolo (domani alle 20.45, diretta Dazn), Salernitana, Bologna, Torino, Roma, Atalanta e Frosinone in Serie A più il Benfica e il doppio confronto col Salisburgo in Champions. Il fatto che ci siano pochi scontri diretti è irrilevante: il problema, infatti, è che Inzaghi non potrà contare sulle consuete rotazioni e dovrà stressare i muscoli di Lautaro, Thuram e Sanchez, aumentando il rischio che pure loro si infortunino.

La coperta dell’Inter è corta perché lo era il budget per il mercato. È stata fatta una scelta: spostarla verso la difesa. Dopo il voltafaccia di Lukaku e la rinuncia di Scamacca, la dirigenza ha deciso di dirottare il grosso del budget (circa 40 milioni) su Pavard, che era un’occasione da cogliere ora o mai più. Così ha ingaggiato Arnautovic, considerata la miglior opzione a meno di 10 milioni. Il club sapeva della fragilità fisica del 34enne ma sperava che l’impiego part-time fosse una prevenzione sufficiente. Non a caso l’infortunio è arrivato dopo la prima da titolare della stagione contro la Real Sociedad in Champions, e in un momento in cui il giocatore ha voluto strafare per rimediare ad una brutta prestazione. A dir la verità, la coperta del reparto offensivo era corta anche prima dell’infortunio di Arnautovic, non tanto per una questione numerica, quanto per le caratteristiche dei componenti.

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Thuram, infatti, è l’unico in grado di dare profondità alla squadra e di evitare a Lautaro corse lunghe e dispendiose lontano dall’area di rigore. Sia Arnautovic sia Sanchez vogliono la palla addosso e così facendo la squadra si comprime. Se la coppia titolare è perfettamente assortita (perché Lautaro ha il 10 sulle spalle ma è un 9, mentre Thuram è un 9 atipico), quella di scorta richiede ore e ore di allenamenti che, visto l’infortunio di Arnautovic, non saranno sfruttate a pieno. Ad Empoli, quando hanno giocato l’austriaco e Sanchez insieme, la squadra ha concesso qualche metro di troppo per la prima volta in campionato. Né Sarr, giovane della Primavera classe 2004 che verrà aggregato alla prima squadra ma che difficilmente giocherà, né il riciclo di Mkhitaryan o Klaassen da seconde punte riusciranno a risolvere questo difetto. Inzaghi dovrà trovare alternative strutturali e l’ad Marotta interviene per stimolarlo: «Siamo certi che a mister Inzaghi non manchino le alternative: l’organico resta questo», dice, a dimostrazione che l’Inter sapeva di avere un difetto e si è convinta che le rivali in questo momento ne abbiano qualcuno in più. 

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